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…per rianimare Vieste, caro Assessore, meglio una notte nera….

Lettera aperta del direttore di OndaRadio all'Assessore al turismo del Comune di Vieste

In principio fu la notte bianca. Poi, mese dopo mese, città dopo Città, il bianco prese le mille sfu­mature dell’arcobaleno rosa a Rimini, azzurro quella dei Mondiali, bianco tropica­le a Jesolo.
A Vieste, abbia­mo letto già qualche settimana fa, l’idea originale è quella di mettere in piedi una “The Big Night”. Una notte colorata dal divertimento, sfrontatezza e soprattutto colorata dal “verde” dei soldi.
Eppure a ben pensarci, il colore della notte viestana dovrebbe essere il nero. Oscu­rità e penombra illuminate so­lo dal fuoco delle torce, dallo sciogliersi delle candele, dalla luna piena di mezz'estate.
La notte che immagino per Vieste, caro Assessore, città murata ricca di antiche e pubbliche suggestioni soffocate da un'in­spiegabile corsa verso la rimo­zione delle tradizioni, è una lunga notte che faccia rivivere le atmosfere dei secoli passati. Lo sbarco di Dragut Rais, per esempio. Una pagina di storia indelebile di Vieste, quasi caduta nel dimenticatoio. Perché non rappresentare lo sbarco nella baia della Marina Piccola e dedicargli una notte nera? Nessuna festa brasiliana nella Villa Comunale, né tantomeno musica da discoteca. No, niente di tutto ciò come se fosse un sogno.
Pirati che entrano in città al suono dei tamburi, attraver­sando i varchi della cinta mu­raria accolti nelle piazze dalla folla festante. Il Centro Storico animato da sbandieratori, giocolieri, menestrelli e maghi. La dolce e (quasi) dimessa Baia di Marina Piccola, teatro dell’esibizione finalmente rianimata dall’arrivo di una Galea all’altezza del Faro, sbarco in punta di remi di pirati, mentre nei ristoranti del centro storico, boccali di vino rosso, semmai, sostituiscono il banale arancio dello spritz di questi tempi.
Fuori dalle mura già immagino l’assalto popolare, del tutto reale perché visto in questi mesi estivi. Arriverebbero anche da i paesi lontani e vicini. Truppe pronte ad assaltare le porte del Borgo Antico da troppo tempo inespugnabili…. Così ora, caro assessore, la nostra cultura, la musica, le tradizioni rimangono ancora una volta fuori. Per mancanza di soldi o di idee? O per paura?
Per questo l’unica notte originale per Vieste sarebbe una notte nera, dark medievale, rispettosa della storia della città, della potenzialità di tanti scorci a volte dimenticati e della vocazione turistica del luogo, ma anche metafora del buio culturale in cui la città è piombata, speriamo reversibilmente, negli ultimi anni.

ninì  delli Santi