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Mattinata: alla festa dell’olio il volume di Francesco Granatiero.

È di questi giorni l’uscita dell'ultimo libro del poeta Francesco Granatiero, intitolato Giargianese – Poesia in altre lingue, 109 poesie dalle origini a oggi, di 60 poeti italiani, dialettali e stranieri, trasposte in dialetto apulo garganico (Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2006, pp. 80 + cd di 75’, € 18,00). La presentazione del volume, organizzata dalla Pro Loco cittadina, avrà luogo a Mattinata, al culmine della "Festa dell'olio nuovo", sabato 25 novembre 2006, ore 19, nella accogliente cornice di un antico “trappeto”-frantoio, il Ristorante “Papone” immerso tra le “chiuse”-uliveti della contrada Asprito. Introdotta dal saluto del prof. Domenico Cofano, ordinario di Letteratura italiana presso l'Ateneo foggiano, proseguirà con i contributi critici di Pietro Saggese, presidente del Centro Culturale "Uriatinon" (già diretto dal compianto Filippo Fiorentino), e di Sebastiano Valerio, professore associato di Letteratura italiana presso l'Università di Foggia. Francesco Granatiero, originario di Mattinata (ma da molti anni medico a Torino), sarà presente alla manifestazione e alternerà agli interventi dei presentatori la lettura dei testi esaminati e di componimenti in dialetto scritti per la “Festa dell’olio nuovo” (21-26 novembre) ed esposti nella strada principale della cittadina garganica, animata da innumerevoli altre iniziative (www.festadellolio.info). Giargianese presenta in prima di copertina Dante e Pasolini, nell’ultima una riproduzione di D’Annunzio. Di Dante, oltre al primo canto dell’Inferno, viene tradotta Tanto gentile e tanto onesta pare, di Pasolini due poesie friulane, di D’Annunzio La pioggia nel pineto. Si riporta, nel sapido dialetto di Granatiero, la versione del sonetto dantesco della Vita nova:

Tande ggendile e ttande vertetòuse,
la nénna mèie s’all’àlete salute,
ch’ogni llénghe tremènne rèste mute,
e ll’úcchie de tremènde ne nge jòuse.

Jésse véje, sendènnece la lòuse,
de jarbe e ttratte sémbece vestute;
e ppére ca da ngíle jè venute
a ffé na cundassènze che nn-è ccòuse.

Tande aggarbéte e bbèlle è a cchi l’ammire,
ca dé pe ll’úcchie na viatézze a u córe
che ndènne ne lla pó chi ne lla próve:

e ppére ca da i llabbre sòue ce móve
nu spirde d’armuniie chjine d’amóre,
che vé decènne all’àneme: Suspire.

È solo una delle 109 traduzioni offerte dal noto poeta pugliese. Le poesie vengono “travasate” con grande perizia e sensibilità, nel massimo rispetto di forma e contenuto.
Giargianese è un grande omaggio alla poesia del mondo occidentale, un modo per dare alla Capitanata la letteratura in dialetto che non ha avuto, una possibilità di riscatto del nostro povero “giargianese”, le cui limitate potenzialità non gli impediscono di diventare dignitosa lingua di poesia.