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Tutto il mondo per il restauro di Kàlena. Moltiplicate le adesioni per valorizzare l’abbazia

Peschici – Kàlena continua a mobilitare stampa e web. Si moltiplicano le adesioni per salvare e valorizzare l’abbazia di Peschici. Da una settimana dal lancio della petizione on line, sono 106 le arrivate adesioni da tutta Italia e anche dall’estero. Numerose le associazioni culturali, ambientaliste e le redazioni giornalistiche che hanno aderito. Marco Gasparrelli di “Culttime” ha creato un banner, che è già stato inserito nelle home page di foggiaweb, di storiamedievale.net e vari siti web. Tra i firmatari della petizione, da Roma lo scrittore Giuseppe Cassieri, da Milano Romano Conversano. Anche S.E. Monsignor Domenico D’Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, delegato della Santa Sede per il santuario e le Opere di San Pio da Pietrelcina, ha aderito alla petizione. Hanno altresì risposto all’appello: l’assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli; il pianista Umberto Sangiovanni, l’attore foggiano Pino Casolaro; la scultrice Lidia Croce.Vale la pena trascrivere alcuni dei numerosi messaggi di adesione giunti all’indirizzo dell’associazione di Peschici. Maria Antonia Ferrante da Roma ha scritto: “Mi associo all’attivo gruppo che ha intrapreso un’ardua battaglia nei confronti del recupero dell’area archeologica monumentale comprendente l’ex abbazia di Santa Maria di Calena. Gruppo che sta coinvolgendo persone di cultura, politici, religiosi, amministratori locali e regionali, affinché la pregevole struttura architettonica monastica torni a rappresentare un periodo storico importante. La speranza, per quanti si adoperano affinchè i Beni Culturali d’Italia vengano preservati e custoditi, è che si possa giungere ad un pacifico accordo per il recupero di un sito che ha segnato tappe importanti nella storia del Monachesimo italiano”. La Ferrante è autrice del romanzo “L’anima e la spada”  che parla dei benedettini di Tremiti  e di Kàlena ai tempi di Roberto il Guiscardo e dell’abate Desiderio di Montecassino. Nella casella di posta elettronica centrostudimartella@hotmail.com sono giunti, anche messaggi di semplici cittadini, amanti e studiosi delle civiltà locali. Scrive Antonio Storelli: “Acconsento alla suddetta sottoscrizione di adesione a favore del monumento storico e culturale, nonchè luogo di culto di grandissimo valore religioso ove affondano le radici del nostro Credo, affinchè abbia a valersene l’Italia intera di questo meraviglioso sito che arricchisce i posti di riferimento ed interesse turistico-religioso della nostra terra. Restaurare Kalena vuol dire far rivivere i nostri ricordi da bambini”. Le adesioni  sono giunte anche dall’America latina. La petizione, diramata da Andrea Chiappella, studiosa di storia medievale di Buenos Aires, è stata accolta nelle Università e nei centri di ricerca argentini.
Un esperto di turismo -imprenditore– pubblicista scrive dal Nord Italia una originale adesione: “Sottoscrivo con passione ed emozione la petizione. Troppo legato alla tradizione benedettina, fino ad avere una figlia di nome Benedetta, il cui battesimo fu fortemente voluto in un’Abbazia, per rimanere insensibile alle sorti di quella di Kàlena. Conto di non contribuire con la sola firma”.
Messaggi, che testimoniano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, una sentita e commossa partecipazione alle sorti dell’abbazia.