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Lettera personale al Presidente della Regione Vendola

Gentile signor Presidente,
questa notte ho fatto un sogno bellissimo: ho sognato che dopo oltre nove mesi,
dopo numerose lettere, fax e telefonate e dopo la promessa non rispettata di un appuntamento, il suo ufficio di segreteria, da cui non eravamo più stati interpellati, malgrado, unitamente alla mia collega avessimo ripetutamente lasciato tutti i nostri recapiti telefonici (di casa, dei laboratori, dei cellulari, dell’associazione che rappresentiamo), malgrado le reiterate promesse, finalmente ci comunicava che il Presidente aveva “trovato il tempo” per riceverci ed ascoltarci…Sempre nel sogno mi vedevo, scortato da suoi gentilissimi collaboratori, camminare negli immensi corridoi del palazzo del lungomare, per essere accompagnato al suo cospetto…
… e vedevo lei che, dopo aver ascoltato attentamente le tristissime vicende che hanno caratterizzato e che caratterizzano ancora la specialistica ambulatoriale privata-accreditata: il regno dei privilegi per alcuni e la fonte dei disagi e delle discriminazioni per altri, amareggiato ma deciso, condannava (con le parole giuste: quelle che in altre occasioni aveva saputo trovare) gli abusi, le ingiustizie e le prevaricazioni che hanno contraddistinto l’operato della nostra Regione nelle precedenti legislature,
…e vedevo lei che immediatamente si attivava e chiedeva cosa il suo Governo Regionale avesse fatto per sanare questa situazione: lo chiedeva al suo Assessore alle Politiche della Salute, al Direttore Generale dell’Ares…. , che conoscevano benissimo e da tempo le problematiche di cui io le stavo parlando…Poi, all’improvviso, mi sono svegliato ed ho capito che il tutto era soltanto frutto della mia immaginazione: un sogno, un sogno bellissimo ma soltanto un sogno…….
Erano le 6 del mattino e, come ogni giorno, da quasi dieci anni, mia moglie era già in piedi da oltre mezz’ora …per sistemare la casa, preparare la colazione ai ragazzi, predisporre qualcosa per il pranzo di mezzogiorno e quindi, dopo due ore di lavoro domestico, pronta a recarsi al suo laboratorio di analisi cliniche convenzionato per iniziare una intensa giornata lavorativa:
GIORNATA LAVORATIVA GRATIS DA DEVOLVERE AL SERVIZIO SANITARIO DELLA REGIONE PUGLIA.
Sì, perché questo, caro Presidente, è quanto è successo e succede in Puglia dal 1999 per tante famiglie di professionisti della sanità privata, accreditati dalla Regione Puglia, in conseguenza di uno scellerato criterio di assegnazione dei fondi (i cosiddetti budget..), fondi che se da un lato hanno consentito l’arricchimento di alcuni fortunati, per altri non coprono i costi di gestione della struttura sanitaria che gestiscono, né tantomeno assicurano un compenso per il lavoro svolto. Si è volutamente calpestata la dignità professionale delle persone, dei lavoratori, per favorire gli interessi di quei pochi che, oltretutto, avendo avuto la possibilità in questi ultimi anni di guadagnare ed investire nella propria attività, ora sono pronti anche ad affrontare quella sfida di qualità che la Regione richiede in questo settore. Non discuto della validità dei tetti di spesa: sono uno strumento importante di programmazione economico-finanziaria per la Regione, ma contesto i criteri di ripartizione delle pur limitate somme a disposizione, criteri improntati all’ iniquità ed all’ingiustizia.
A strutture, poste tutte sullo stesso piano giuridico e normativo, sono stati assegnati, in tutti questi anni, tetti di spesa 20-30 volte superiori ad altri.
Si badi bene, non del 20-30% in più, ma del 2000-3000% in più !!!
LA COPERTA ERA ED E’ PICCOLA, PERCIO’ DOVEVA E DEVE COPRIRE SOLO…..”ALCUNI”…….
Ora, signor Presidente, le voglio comunicare che è scemato il mio interesse a parlare con lei: sono talmente deluso ed amareggiato da essere ad un passo dal buttare la spugna; dalla sua politica non mi aspetto più nulla, continuo ancora ad avere fiducia solamente nella magistratura…
Forte è la tentazione ad arrendermi nella conduzione personale di questa civilissima battaglia, che con tanto entusiasmo avevo iniziato, e per la quale mi ero illuso di poter ottenere un fugace confronto diretto con la sua persona nel tentativo di rappresentarle almeno le più grosse ingiustizie che caratterizzano questo settore della sanità pugliese. Le dichiaro tuttavia, signor Presidente, che rinunciando a porre ordine in questo specifico campo della sanità pugliese ha profondamente deluso me che, come tanti cittadini pugliesi aveva creduto ma non sa se credere ancora nei suoi ideali di giustizia, equità e solidarietà.
Distinti saluti.
Bari, 28 gennaio 2007
Lettera firmata
Cell. 347-5793271
N.B. Per questioni di privacy e per tutelare la dignità e gli interessi della mia famiglia, Vi prego, nel pubblicare la lettera, di omettere la mia firma.
Sempre per questioni di privacy ho preferito non indicare alcun recapito personale ad eccezione del numero di telefono del cellulare.
Resto ovviamente disponibile, con chiunque ed in qualsiasi momento, ad affrontare le problematiche su espresse.