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Federico e Bianca, fu amore a prima vista

La leggenda che avvolge la figura di Federico II di Svevia fa nascere molta curiosità anche sulle sue storie d’amore. Il “puer Apuliae” ha lasciato un segno incancellabile nel meridione d’Italia: tante fortificazioni parlano di lui e la storia di diversi luoghi riporta episodi legati alla sua presenza, ma è la vita sentimentale dell’Imperatore che più stuzzica la fantasia. A riguardo, infatti, non abbiamo molti riferimenti e con il passare dei secoli, sono stati tramandati racconti sulla cui veridicità è difficile pronunciarsi. Si narra che il sovrano svevo abbia avuto molte donne (e molti figli). Delle diverse passioni che costellarono la sua vita, rifulge più di tutte quella con Bianca Lancia. La giovane conobbe il sovrano a soli quindici anni, quando Federico II era ancora sposato con Jolanda di Brienne. Da molti è stata considerata il vero amore dell’Imperatore e per i cronisti del tempo aveva una rara bellezza. In quel periodo incombeva la lotta contro i Comuni della Lega Lombarda. In una delle sue cavalcate in ricognizione delle città imperiali, il sovrano fu ospite del conte Bonifacio d’Agliano che gli presentò sua moglie e le tre figlie, tra le quali Bianca. La donzella discendeva per via materna dalla famiglia piemontese dei Lancia, tutti fedelissimi alla casata sveva. Federico II la vide, se ne invaghì e la portò con se, ufficialmente al seguito dello zio Manfredi. Era circa il 1226. Più di tre anni dopo, dalla loro relazione nacque Costanza, la futura imperatrice di Bisanzio. La neonata era stata concepita durante un periodo di permanenza in uno dei castelli lucani, forse Venosa. Lì, il re si dedicò alla lettura, alla caccia e agli affari di stato, sempre seguito dal suo staff. Due anni dopo, nacque Manfredi, il prediletto dell’Imperatore, concepito durante l’elaborazione delle “Costitutiones Melfitane”. I primi di giugno del 1232, Federico II diede una grande festa a Melfi, forse per il lieto evento. Durante quegli anni, il “puer Apuliae” e l’amata soggiornarono anche a Foggia e in Capitanata e, tra il 1233 e il 1234, venne alla luce Violante, ultima figlia della coppia. L’amore tra i due durò sette anni ma non si sa quasi nulla della loro intimità. Il sovrano, che fu scomunicato dalla chiesa per ben tre volte, era molto discreto sulle sue relazioni amorose. Alcuni storici suppongono che Bianca Lancia morì nel periodo che seguì la nascita della terza figlia, comunque prima che lui conoscesse Isabella d’Inghilterra. Secondo altri sarebbe stata allontanata dalla corte e avrebbe trascorso, in volontario esilio, gli ultimi tempi della sua vita o presso il castello del padre ad Agliano oppure a Gioia del Colle, dove si narra che l’Imperatore, ancora innamorato e geloso pazzo di lei, la tenne prigioniera. Secondo gli Annali Genovesi, Bianca sarebbe deceduta tra il 1244 e ’46. Si racconta anche che Federico II, come segno del suo grande amore, l’abbia sposata sul letto di morte, legittimando così i tre figli che vennero usati in matrimoni strategici. Bianca Lancia fu dunque elevata a dignità imperiale “in articulo mortis”. Per i cronisti coevi, il “puer Apuliae” la amò tantissimo. Alcune leggende aleggiano su questa tormentata storia d’amore. A Mazzarino (CL), si narra che il fantasma di Federico incomba ancora sul castello di Grassuliato, dove l’imperatore svevo e Bianca furono amanti. Padre Bonaventura da Lama e lo storico Pantaleo narrarono che l’Imperatore sospettava che il figlio Manfredi non fosse il suo ma dell’amico e consigliere Pier delle Vigne che fece accecare crudelmente. La donna, dopo il parto si sarebbe uccisa tagliandosi i seni e mandandoli all’Imperatore, insieme al neonato. Anche se i contorni di questo amore, nato in un’epoca infarcita di guerre, si perdono nel mito, ci piace considerare Bianca Lancia la vera sovrana del cuore dell’Imperatore, dello “Stupor Mundi” che torna sempre a far parlare di sè!

Elena Del Duca