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Incontro con Adalberto Corsi «il papà della Bit».

Ero tra i pochi che stava ascoltando la conferenza stampa in cui ExpoCts e Spazio Eventi annunciavano la stretta di mano tra Bit e Aurea.

Sarà stata la giacca rossa con tanto di scritta OndaRadio dietro la schiena, sarà che ero uno dei pochi a prendere appunti, fatto sta che mi si avvicina un uomo qualificatosi come addetto stampa di ExpoCts che mi fornisce il comunicato stampa del presidente Corsi, e mi dice: «Se vuoi intervistarlo, questo è il mio bigliettino da visita. Chiamami pure!».Qualche minuto prima avevo scambiato due battute con Sgarbi ma ero certo che avevo davanti a me l’occasione per vivere un’emozione di gran lunga più forte.

L’appuntamento l’abbiamo fissato per l’indomani mattina: «Dopo mezzogiorno e mezzo, prima il presidente sarà impegnato con il cardinal Tettamanzi». Puntuale come mai nella mia vita, ero al bar della stampa per incontrare chi mi avrebbe dato la possibilità di intervistare «il papà della Bit». Ero emozionato, e l’emozione saliva man mano che si avvicinava il momento. Due addetti stampa con me, la segretaria personale che chiede la disponibilità ad accogliermi, un lungo corridoio. Mi sentivo come Fantozzi chiamato a colloquio dal super-mega-direttore. Ma se il personaggio interpretato da Villaggio aveva di fronte a sè un capo cinico e cattivo, tanto da non degnargli neanche di uno sguardo al momento dell’ingresso nell’ufficio, io sono stato accolto con sorrisi, gentilezze, strette di mano e tanta, tanta signorilità. L’emozione che fino a un minuto prima mi stava facendo quasi tremare le gambe, è di colpo svanita in quell’ambiente così amichevole.

Impugno il mio registratore mp3 ed inizio con le domande. La prima, per rompere il ghiaccio, è sull’importanza della Bit nell’era del last minute, poi parliamo di Aurea ed infine su come sta il turismo in Italia. Poi azzardo, chiedendogli del Gargano. Vedo sorridere il dottor Corsi. Si distende e mi racconta dei bei convegni tenuti a Vieste e della bellezza dei nostri luoghi. «Dalle vostre parti — mi dice — avete Padre Pio. Gli chieda di vigilare su tutti noi che ne abbiamo tanto bisogno». Non ci credo, il patron della principale manifestazione turistica nazionale si è aperto così tanto con me.

A questo punto, per suggellare al meglio l’incontro urge una foto. E le sorprese non finiscono mai: appena lancio la proposta lo vedo che si alza e mi viene incontro. «Dove preferisce che ci mettiamo? Se vuole indosso la maglietta dell’Inter», che con fierezza tiene in bella mostra sulle sedie lungo le pareti. Ci guardiamo compiaciuti l'esito dello scatto, ci salutiamo con lo stesso calore che ha avvolto questo breve colloquio ed esco soddisfatto. Nell’andare via penso ai sorrisi con cui sono stato accolto, alla disponibilità, alla gentilezza ed all’eleganza con cui quell’uomo ha accolto me, un perfetto sconosciuto ma in quel momento un suo ospite. Tutti atteggiamenti che i buoni padroni di casa dovrebbero avere con chi entra nella propria dimora. Tutti atteggiamenti che gli imprenditori turistici dovrebbero avere nel ricevere i turisti.

E capisco di aver appena ricevuto una lezione di «accoglienza ai turisti» da chi è a capo della fiera italiana più importante sul turismo. Mi dispiace che con me non ci fossero molti miei concittadini, imprenditori turistici…

Sandro Siena