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Consiglio regionale-Rinviata la discussione di Pear e riordino delle farmacie

"Chiederò un incontro a Prodi per combattere la solitudine della Puglia". Con un odg il Consiglio regionale ha impegnato Vendola a difendere la Puglia dalla soppressione di treni da e per la regione che entrerà in vigore con l'orario invernale di Trenitalia dal 10 dicembre.
Rinviate tutte le altre questioni nelle circa 5 ore di assemblea regionale: il riordino delle farmacie, per attendere la normativa anzionale, la presa d'atto del Piano energetico regionale e l'attesissima riforma dei Consorzi di Bonifica (necessaria ad evitare altri deficit milionari). Dopo la pausa pranzo, il Consiglio ha nominato i tre consiglieri (Marino, Pellegrino e Silvestris) che lo rappresenteranno nella Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale e si è aggiornato, non a domani come previsto, ma al 28 novembre. Allora, su richiesta dei gruppi ci sarà una riunione monotematica sul Pear, di cui si doveva discutere nel pomeriggio dopo la presentazione nazionale del Piano a Rimini 2 settimane fa, per dare tempo ai consiglieri di approfondire l'abbondante materiale messo a disposizione dall'assessorato all'Ecologia.
Un Consiglio che alla fine è risultato pieno di parole ma povero di fatti anche se in mattinata c'era stata l'unanimità dell'aula sull'odg che chiede a ministero dei Trasporti e Trenitalia, di non isolare la Puglia, Taranto e Lecce in particolare, sopprimendo 9 treni a lunga percorrenza. Dopo l'assessore Loizzo che ha fatto il punto sugli investimenti sinora messi in campo, ("nel 2008 arriveranno le nuove flotte di Trenitalia, Sud-est e FdG"), Vendola ha precisato: "Abbiamo da tempo aperto un conflitto esplicito con il governo e questo odg dà forza ulteriore alla nostra richiesta per un incontro con il presidente Prodi. Ringrazio Loizzo per aver messo i puntini sulle i su tutto quello che si sta facendo per i trasporti in Puglia, dopo ben dieci anni di immobilismo del centrodestra. Il problema non è solo finanziario ma politico e culturale. Il trasporto pubblico è un servizio sociale e non può essere valutato solo con criteri finanziari perché ci sono di mezzo i diritti di cittadinanza alla mobilità".