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Consiglio regionale, le conclusioni di Vendola

'Se la contesa politica abbandonasse i toni polemici ed entrasse nel merito dei problemi, ne guadagnerebbero non solo entrambe le coalizioni, ma tutta la Puglia'.Così ha concluso il suo intervento, il 33esimo della due giorni di dibattito in Aula sul bilancio, il presidente della giunta regionale Nichi Vendola che ha dato lo stop alla seduta consiliare per un'ora, così come deciso, in mattinata, in conferenza dei capigruppo. Il bilancio dei due anni e mezzo di legislatura e l'analisi del momento storico che sta attraversando il Paese, sono stati al centro dell'intervento del presidente che ha preso naturalmente spunto dai toni del dibattito svoltosi in Aula, dibattito 'che ha oscillato da momenti critici a momenti di esplosioni demagogistici fino all'intervento di cesura di Lucio Tarquinio, un intervento stimolante che merita un approfondimento 'perchè – ha continuato il Presidente – noi abbiamo il dovere oggi di leggere e di capire la crisi, di individuare il dato critico che sta nella evaporazione dei partiti. Crisi dei partiti che si intreccia con la crisi del lavoro, con la crisi delle periferie, con la crisi della famiglia richiamata anche dalla Chiesa, crisi che per me è rottura dei rapporti trans generazionali in una famiglia che per esempio non ha più anziani in casa'. Vendola poi ha ricordato quello che De Rita descrive e fotografa come società della mucillagine. 'Il dibattito che si è svolto in questi giorni – ha continuato il Presidente – ha dato una immagine della Puglia caricaturale che fa male anche a voi! E non lo dico per autodifesa, ma perchè potrebbe diventare la mia polizza di assicurazione. Se la narrazione della Puglia parte dai toni apocalittici che ho sentito, il gioco per me è fin troppo facile. Lo sforzo invece è quello di concentrarci sui problemi. Io ho vissuto la prima metà della legislatura con un convitato di pietra, il perdente. Il rischio è che si viva i prossimi due anni e mezzo di legislatura con un altro convitato di pietra, lo sfidante o la sfidante'. Per Vendola, il centrodestra ha sbagliato a non accettare la sconfitta 'perchè bisogna rimanere freddi quando si vince e freddi quando si perde'. Poi rivolgendosi al presidente Palese che nel suo intervento aveva richiamato il presidente Abraham Lincoln ('…non si può imbrogliare per sempre') Vendola ha detto 'io non sono capace di imbrogliare nessuno nè umanamente nè politicamente, ma vorrei ricordare che questa legislatura è nata con l'imbroglio del broglio elettorale', naturalmente smentito. Poi un invito a tutti i consiglieri a far recuperare autorevolezza al Consiglio regionale 'perchè non abbiamo bisogno di una protesi maggiore'. Nel merito della sanità Vendola ha parlato di luci e ombre 'però chissà perchè delle luci non si deve parlare' e il riferimento poi lo fa alla Asl di Taranto che ha gestito egregiamente l'allarme sul caso di meningite e alla Asl di Foggia dove si è compiuto un intervento di alta chirurgia oncologica. Poi un accenno ai manager della sanità. Chi sono e dove sono? Dove si formano? Come si costruisce una scuola di management aziendale nel campo sanitario? Insomma i problemi sarebbero tanti da affrontare 'perchè siamo di fronte ad un sistema lungamente compromesso e inabissato'. Poi ancora sul Piano della salute. 'Noi potevamo approvarlo nel chiuso della Giunta, invece vogliamo portarlo in Consiglio e non lo abbiamo portato prima del bilancio perchè i tecnici ci hanno chiesto più tempo, perchè abbiamo esaminato oltre 800 interventi scritti e sono state fatte oltre 80 audizioni'. Per quanto riguarda le tasse, Vendola ha ricordato che quando la giunta Fitto aumentò le tasse al 100% dei pugliesi, lo fece in concomitanza con un Aqp che aumentava le tariffe del 7% mentre 'noi abbiamo congelato le tariffe e fatto gli investimenti'. Quindi il presidente ha ricordato le aziende che lui stesso sta incontrando e che hanno deciso di continuare ad investire in Puglia: la Bridgestone (ha annunciato un investimento a Bari), la Fiat (intende raddoppiare Foggia), l'Alenia (raddoppio a Grottaglie), la Bosch, l'Airmec ed altri gruppi ancora e poi ha ricordato che 'tutti gli indici economici ci danno al primo posto' con un indice di disoccupazione diminuito del 30% negli ultimi anni. Ma 'poniamoci un obiettivo – ha detto infine il Presidente – quello di allineare la disoccupazione alla media nazionale'.