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Influenza – La “Pacifica” è arrivata e ha colpito già 150mila bimbi

Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, rende inoltre noto che complessivamente il virus ha colpito già 3-400mila italiani. Consigli per diagnosi e terapie

 Pronto soccorso e ambulatori pediatrici presi d’assalto da piccoli con febbre alta e improvvisa, dolori articolari e muscolari e tosse secca? «La
“Pacifica” è arrivata e, fino ad ora, ha messo a letto 3-400mila italiani, di cui circa 150 mila bambini» rende noto Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, invitando però alla calma. Per gli adulti «riposo e automedicazione responsabile con antinfiammatori e anti-dolorifici dovrebbero bastare. Per i bimbi è bene contattare il pediatra, mentre per i soggetti fragili oggi sono a disposizione, su prescrizione medica, anche gli antivirali. Il malessere dura circa 3-4 giorni, e poi può lasciare particolarmente spossati», aggiunge.
«Ma il picco, per grandi e piccoli – ricorda Pregliasco – è atteso tra due o tre settimane». Dunque il peggio deve ancora venire.
«Si tratta di una malattia che può allarmare particolarmente i genitori, specie se il bimbo è molto piccolo», sottolinea Italo Farnetani, pediatra e docente dell’Università di Milano-Bicocca. Che suggerisce come regolarsi in caso di febbre alta e dolori articolari.
«Se la temperatura è superiore a 38 gradi centigradi e il bimbo lamenta dolori ai muscoli, alla testa o agli occhi – dice – si può somministrare paracetamolo ogni 4 ore. In questi casi il bambino va fatto visitare, ma il controllo non è urgente. Il paracetamolo si può dare anche ai piccoli con meno di 2 anni in caso di febbre, pianto e se il bimbo è “noioso” e lamentoso».
La visita è urgente se: la febbre alta (sopra 38) è associata a vomito per oltre sei volte in tre ore di fila; se il bambino non riesce a stare in piedi o se ha difficoltà a respirare. Cioè se ha meno di un anno e fa più di 50
respiri al minuto, o 40 in caso abbia più di 12 mesi.
Ma come capirlo? «Basta poggiare la mano sull’addome del bambino e contare le volte in cui si solleva, tenendo d’occhio l’orologio», spiega
Farnetani.
«Visita urgente anche in caso di crisi convulsive o di strani movimenti degli occhi associati a febbre. Negli altri casi – conclude il pediatra – il controllo non è urgente, ma deve essere fatto comunque».