Menu Chiudi

Un turista alla “Gazzetta”: Gargano mio non mi deludere!

Questa è una segnalazione che credo di dover fare perché amo questa terra e la vorrei vedere sempre più valorizzata. Nei giorni di feste, mi sono recato a pas­seggiare in un lembo di pineta nel Comune di Vieste, alle spalle della spiaggia di S. Lorenzo, per un tratturo che dalla sommità della collina va verso Vieste.Nella pineta sono state edificate ville, i pini sono molto belli ed il sottobosco interessante per la vegetazione, come è di norma per il Gargano. Purtroppo questa pineta è una discarica ver­gognosa. Cumuli di risulta edilizia, montagne di potature varie di giardini, elettrodomestici, con aggiunta di una tazza da cesso e di una carogna di capra con la testa infilata in un sacchetto di plastica, con relativo odore tremendo. Si vedono segni evidenti del fatto che i rifiuti sono bruciati direttamente sotto i pini. Mi meraviglio che questa pineta esista ancora. Non so se la collina appartenga al demanio o sia sotto la tutela del parco, ma comunque non capisco come chi abita in quelle ville possa convivere (o addirittura produrre) con una schi­fezza simile. Arrivano turisti da tante parti d'Europa per fotografare la macchia del Gargano (e le sue orchidee), ma il turismo di qualità che si vuole produrre anche fuori dalla bolgia estiva non può certo attecchire se angoli pregevoli come questo sono rovinati da qualche personaggio incivile. Me ne sono andato triste e credo che smetterò di portare amici a scoprire le bellezze naturali meno note del Gargano.
Desidero anche segnalarvi che per chi fre­quenta il Gargano «fuori stagione» riesce dif­ficile, dalla litoranea Peschci-Vieste, raggiungere il mare. La rete metallica di recinzione non ha soluzione di continuità. Non so che cosa possa fare il Parco, ma in queste condizioni la costa non è fruibile. Ricordo una legge che stabiliva che tra una proprietà e l'altra si doveva lasciare un passaggio di accesso (a piedi) alle rive di laghi, fiumi, mare o demaniali. Esiste ancora? Chi viene sul Gargano fuori stagione, lo fa anche per motivi naturalistici, ma l'accesso al mare gli è vietato per troppi chilometri. Io ritengo di avere il diritto di arrivare al mare, a piedi, in qualsiasi momento dell'anno. Il Gargano non può essere solo di chi vi lavora e forse vi specula: è un bene di tutti. Anche mio. Se questo verrà recepito, probabilmente si potrà avere un mi­glioramento anche per chi lavora, per ora solo pochi mesi all'anno. Colgo l'occasione per augurarvi un buon anno con un Gargano sempre più bello e fruibile nel rispetto della natura.
Luciano Forlaní Bologna  (forlani@ms.fci.unibo.it)
Egregio professore, grazie per il suo amore, anche se a volte non riusciamo ad esserne all'al­tezza. Spero che le sue segnalazioni siano tenute in conto da chi può e deve provvedere, perché il magico Gargano possa offrirsi come merita agli adoratori della bellezza. Non ci piace sentir par­lare di «schifezza simile» o «personaggio incivile» da chi è così attratto da noi da palpitare forse più di noi per un nostro patrimonio.
Dobbiamo augurarci di non ricevere più lettere così.
Lino Patrono
Direttore della  Gazzetta del Mezzoggiorno