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Provinciali, Forza Italia preme per candidare Morra

Per i democristiani dell'UDC sarà più difficile del previsto candidare un proprio uomo alla guida del centrodestra alle prossime elezioni provinciali. Gli uomini di Franco Di Giuseppe ci credono.
Da mesi insistono e premono per vedersi riconosciuto il diritto ad esprimere il candidato presidente. In predicato sempre e solo due nomi: quello del capogruppo del partito in via Capruzzi Angelo Cera, e quello del consigliere regionale ex Forza Italia Enrico Santaniello. Sembrava che tutto fosse già deciso, con una sorta di riconoscimento del principio dell'alternanza: dopo i candidati presidenti di Forza Italia e AN, ora è la volta dei cattolici. Ma le cose sembrano complicarsi. Roberto Ruocco, consigliere regionale di AN, ha ribadito oggi la proposta di primarie per il centrodestra. Una proposta che rilancia – dice – per superare l'evidente empasse dei gruppi dirigenti della ex casa delle libertà. Ma qualcosa si muove anche in Forza Italia. I vertici nazionali del partito hanno chiesto al coordinatore provinciale azzurro, Carmelo Morra, la disponibilità ad essere il candidato presidente della coalizione. Il senatore, a quanto pare, ha nicchiato, ed espresso qualche perplessità anche a colleghi senatori. Ma pure sul territorio c'è qualche pressione nei suoi confronti. Quella di Lucio Tarquinio, per esempio, che vedrebbe di buon occhio il trasloco di Morra da Palazzo Madama a Palazzo Dogana. Nel mirino del vice presidente del consiglio regionale la possibilità di liberare una poltrona in parlamento, da affidare ad un suo fedelissimo. La partita, in ogni modo, è completamente aperta. Nel borsino della politica le quotazioni di Enrico Santaniello sono ancora molto alte. Tutto sta a convincere gli azzurri a votare per un ex del partito. In politica, più che nella vita di tutti i giorni, la sindrome del divorziato è tra le più difficili da superare.