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Foggia, è crisi al Comune

E' crisi al Comune di Foggia. La verifica politica è fallita, e gli assessori socialisti e dell'Udeur nella giunta Ciliberti si sono dimessi. I due partiti spiegheranno i motivi della decisione durante una conferenza stampa che si terrà lunedì mattina.
La crisi al Comune di Foggia, sempre annunciata, sempre dietro l'angolo è arrivata. Gli assessori socialisti e dell'Udeur nella giunta comunale di Foggia si sono dimessi. Il ritiro delle due delegazioni dall'esecutivo comunale era nell'aria, ed era atteso fin dal giorno della riunione della Giunta Comunale, convocata dal sindaco anche, e soprattutto, in assenza degli assessori socialisti e dell'Udeur, sull'Aventino fino alla conclusione della verifica politica in corso. Ciliberti ha convocato la riunione, sfidando i partiti. Ma quella forzatura non è piaciuta agli uomini di Lello Di Gioia e di Mastella. Quella riunione di giunta con la sola delegazione del PD e gli assessori Grassi e Fanizza, a giudizio dell'Udeur "non rappresenta un esempio di saggezza, su cui realizzare un dialogo costruttivo". Anzi, "lo svolgimento di sedute di Giunta durante una verifica rappresenta un ulteriore elemento di disgregazione e di approssimazione". Sulla stessa lunghezza d'onda lo SDI. Per il capogruppo Buonarota è stato fuori luogo "convocare riunioni di giunta "monche" di alcuni componenti in una situazione in attesa di chiarimento". Forse, scriveva già l'ufficio politico del campanile in una nota diffusa ieri, "siamo di fronte all'ultimo atto di un rapporto che il sindaco vuole definitivamente chiudere". Insomma Udeur e socialisti escono dalla giunta e addebitano tutte le responsabilità al sindaco e alla sua ostinazione nel dire no alla rotazione delle deleghe indispensabile, dicono gli uomini di Mastella, perchè alcune competenze assessorili non hanno prodotto molto". Chiaro il riferimento polemico a quanto fatto dagli assessori Dina Pinto, Italo Pontone e Michele Salatto. La censura nei confronti del Sindaco è senza appello. Per Sdi e Udeur gli atteggiamenti del primo cittadino hanno spaccato il centrosinistra e Ciliberti, ormai, più che da garante della coalizione, si comporta solo da uomo di parte, da uomo di partito, il Partito Democratico.