<<Il nostro Gargano non meritava una simile beffa. Soprattutto dopo la passerella di eminenti esponenti politici nazionali e regionali che avevano promesso il massimo impegno all'indomani del tragico incendio», il presidente della Provincia Carmine Stallone si dichiara incredulo rispetto all'intera vicenda.
Troppi punti poco chiari, dalle date a questo rimpallo di responsabilità tra Regione e Protezione civile sugli eventi indicati nella domanda per ottenere la sovvenzione del fondo di solidarietà. Amaro il commento del presidente degli operatori turistici di Peschici, Peppino Fasanella: «Abbiamo fatto da soli il turismo in Puglia venti anni fa con gli interessi bancari al 20-30 per cento, ci siamo già rimboccati le maniche per fare da soli. Ci sentiamo traditi, ma certo non ci arrenderemo». Da un lato dunque gli imprenditori già colpiti duramente ed economicamente che si sentono beffati; dall'altro le istituzioni come la Provincia che avvertono il peso politico, seppur indirettamente, dì questa ennesima tegola su un pezzo importante dell'economia di Capitanata. «Chiederemo ufficialmente alla Regione di chiarire tutti i termini della vicenda. Perché non siamo stati informati sul fatto che la domanda era stata respinta? – si chiede Stallone – come Provincia abbiamo fatto subito la nostra parte investendo risorse per eliminare le carcasse dei mezzi bruciati, per tagliare gli alberi pericolosi dai cigli delle strade. Dovevamo essere informati». Il presidente della Provincia si dice certo che «non ci sia stata malafede» in questa catena di errori. «Probabilmente c'è stata sciatteria burocratica. Ma questo è ancor più allarmante e preoccupante. Chi risponderà ci ciò». Più realisti gli imprenditori che guardano avanti, archiviano anche questo ulteriore schiaffo, senza però dimenticare. «Noi il turismo in Puglia lo abbiamo creato con le nostre forze. Non siamo stato mica il Salento che ha ricevuto miliardi per masserie diroccate. I politici in quel caso sono intervenuti, le pratiche le hanno seguite. Non si sono imbrogliati con le date. Sono intervenuti per realizzare campi da golf e aeroporti», dichiara sommessamente e in modo quasi disincantato Fasanella. <<Il problema oggi sono le piante bruciate. La macchia mediterranea per fortuna ricresce naturalmente ma con le piante in questo stato non è possibile. E' importante garantire ora il rimboschimento naturale ed evitare dissesto al territorio. Per il resto non ci attendevamo nulla il giorno dell'incendio. Resta 1'amarezza». Intanto dai cassetti del Comune di Peschici emergono documenti che provano come l'amministrazione in due riprese il io settembre e i126 settembre con lettere indirizzate alla Presidenza del consiglio e alla Protezione civile ricordò che stavano per scadere i termini per la presentazione della domanda e chiedeva notizie. Il due ottobre rispose il capo della Protezione civile informando che la domanda era stata inoltrata per via informatica e con corriere e che nella domanda alla commissione erano state trasferite tutte le indicazioni avute dalla Regione Puglia. «Noi la nostra parta l'abbiamo fatto – dichiara Stefano Pupillo, assessore all'agricoltura e imprenditore peschiciano – abbiamo perso una parte del nostro territorio e del nostro cuore. Stiamo lavorando contando su noi stessi e sulle nostre forze. Certo non ci aspettavamo dopo quanto accaduto di ritrovarci di fronte ad errori burocratici».