Il mancato risarcimento dei danni provocati dagli incendi estivi sul Gargano finiranno in un fascicolo di tribunale. Oggi il governatore Nichi Vendola consegnerà al procuratore della Repubblica di Foggia, Vincenzo Russo, l'intero incartamento. Ovvero tutta la documentazione elaborata dalla Regione,tra agosto e settembre, e successivamente inviata alla Protezione civile perché la trasmettesse ai competenti uffici dell'Unione europea. La decisione di Vendola si deve alla bocciatura della richiesta, da parte di Bruxelles, per un vizio di forma. Ma, soprattutto, alla polemica furiosa che ne è seguita. La nota diffusa dalia Regione è esplicita: con la consegna delle carte ai magistrati «si intende rispondere a quanti continuano ad alimentare un'aggressiva campagna denigratoria mirata ad imputare alla Regione presunte responsabilità». Qual è l'intenzione di Vendola? «Qualora fossero individuati responsabili – dice il comunicato – la Regione procederà legalmente nei loro confronti. Se viceversa si appurasse che si tratta soltanto di strumentali diffamazioni, coloro che le hanno orchestrate saranno chiamati in ogni sede a renderne conto». Insomma, pare di capire che il governatore sia disponibile a querelare quanti hanno alimentato la polemica, giornali compresi. Vendola non parla. Il suo l'entourage riferisce di un governatore «avvilito» per come la vicenda (tre morti e decine di milioni di danni) sia stata strumentalizzata. Si fa osservare, peraltro, che tutte le nove Regioni toccate dai roghi della scorsa estate si sono viste bocciare la domanda, «ma le polemiche fioccano inspiegabilmente solo in Puglia».
LUe, a fine ottobre, respinge le istanze perché non pervenute entro il termine tassativo di io settimane dall'evento disastroso. La Puglia rispetta i tempi. Ma nella documentazione relativa al devastante incendio del 24 luglio, cita anche i roghi del 25 giugno e del 41uglio. II che, agli occhi dei burocrati europei, fa saltare i termini di decorrenza. Responsabilità della Regione? No, spiegano i tecnici di Vendola. <<il nostro elaborato – si legge nella relazione messa a disposizione qualche giorno fa – si limitava ad elencare gli incendi più si limitava ad elencare gli incendi più significativi, a partire da quello di giugno», ma nella domanda si chiariva che «gli eventi catastrofici da valutare sono quelli concentratisi tra la fine di luglio ed agosto». Secondo la Regione, inoltre, quando si apprende della domanda respinta, la Protezione civile (responsabile della pratica) interpella l'Unione europea. Bruxelles, sia pure informalmente, fa sapere che rivedere l'istanza è inutile giacché mancano «presupposti per l'ammissione al beneficio» (la frase è degli uffici regionali). In pratica: quei soldi non sarebbero mai arrivati, neppure senza il vizio di forma. L'opposizione non si convince. Rocco Palese (FI) parla di un errore «costato 61 milioni di euro» e invita Vendola a «disporre un'indagine interna per capire chi abbia inserito la data del 25 giugno» nella documentazione. Angelo Cera (Udc) non è interessato «a sapere il nome del funzionario che potrebbe aver commesso l'errore materiale. Vogliamo che il governatore chieda scusa al Gargano». La deputata Gabriella Carlucci (Fi) si scaglia contro «1'incompetenza amministrativa della giunta».
Non è la prima volta che il governatore porta atti della giunta in Procura. Era già successo nel settembre 2005 quando finirono nel polverone le assunzioni alla società per la gestione degli aeroporti.