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Peschici, allarme di Lipu e Wwf e strategie giuridiche per costruire nelle aree boschive incendiate

Il clamore suscitato dalla polemica politica sul mancato risarcimento al territorio di Peschici per i danni subiti dall'incendio del luglio scorso, che ha indotto il presidente Vendola a chiedere alla Procura di Foggia di fare chiarezza, ha messo in ombra, evidenziano le sezioni di Foggia di LIPU e WWF, un episodio gravissimo ed allarmante.
In relazione, infatti,  al disastro ambientale provocato dall’incendio dell’estate scorsa,  recentemente il comune di Peschici  ha organizzato un Convegno con l’obiettivo sostanziale di mettere a punto una serie di strategie giuridiche per andare in deroga alle norme in vigore che impediscono di costruire nelle aree percorse dal fuoco. È noto che la speculazione edilizia dopo l'incendio costituisce uno dei motivi fondamentali dei roghi estivi. Proprio per questo motivo la legge non consente destinazioni diverse da quelle in atto prima dell'incendio ed impone, pertanto, ai sindaci di trasmettere, ogni anno, alla Regione e al Ministero dell'ambiente una planimetria del territorio comunale percorso dal fuoco. Sempre al fine di scoraggiare gli incendiari speculatori, la legge prevede una serie di vincoli fra i quali quello di inedificazione per dieci anni per i comuni sprovvisti di piano regolatore oltre  a   sanzioni penali per la violazione del divieto di realizzazione di edifici, strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive. Ma a Peschici evidentemente non la pensano come il legislatore.  Fra gli obiettivi del Convegno vi era, infatti, lo studio della  possibilità di ricostruzione di manufatti abusivi, danneggiati o distrutti dal fuoco, per i quali non è in corso domanda di condono edilizio o con permesso di costruire in sanatoria. Nel corso del convegno ci si è anche occupati della  possibilità di rilasciare permessi edilizi in deroga al Piano di Fabbricazione nelle zone percorse dall’incendio. Mentre è ancora vivo il ricordo del rogo della scorsa estate, le persone morte, le fiamme che bruciavano boschi e animali, i bagnanti in fuga via mare con i gommoni, è facile prevedere, evidenziano LIPU e WWF, che con simili iniziative si creino a Peschici le condizioni per nuovi incendi l'estate prossima. È un convegno, infatti, dal quale emerge  la volontà di aggirare i vincoli di legge sulle aree boschive incendiate posti proprio per rendere inutili tali azioni criminali.  Con gli strumenti legali che il convegno si propone di realizzare si fornisce un inquietante aiuto agli autori dei roghi del luglio scorso che possono così completare la propria “opera” , legalizzandola e certamente si incoraggiano gli incendiari di domani. Tutto questo, evidenziano LIPU e WWF, mentre la comunità nazionale e internazionale si aspetterebbe, per impedire nuovi incendi estivi sul Gargano, una mobilitazione di ben altro segno. Tuttavia se i beceri interessi del mattone selvaggio dovessero prevalere, LIPU e WWF auspicano che i “fondi di solidarietà” della Comunità Europea siano destinati verso iniziative rispettose della legalità e delle Direttive Comunitarie.