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Ora sul Web le verifiche sui vincoli ambientali

In Puglia pratica­mente è una tradizione. Apre un cantiere, spunta un palazzo, una villa, un villaggio turistico e dopo qualche anno, quando la costruzione sta per terminare, arrivano i sigilli. È successo mille volte, da Punta Perotti in poi. La licenza edilizia ce l'han­no, quindi non sono abusivi.
Il guaio è che spesso ci si dimen­tica dei vincoli ambientali: tor­renti, lame, parchi naturali, co­se così. E di norma lo scoprono le procure dopo, solo dopo che il cemento è già stato colato. Il bello è che ci sarebbero (an­zi: ci sono) strumenti tecnolo­gici con cui evitare tutto que­sto, con cui verificare prima se un progetto è in regola oppure no. Se n'è accorto un laureando in ingegneria gestionale di No­ci, che ha creato un sistema ba­sato sul web con cui si può con­trollare la presenza di vincoli ambientali su tutto il territorio della Puglia. Massimiliano Dongiovanni, 26 anni, ha coin­volto fratello e sorella, ha la­vorato con gli avvocati Daniele Nacci e Luigi Rotunno e con uno studente di quinto supe­riore dell'ltis di Castellana, Giovanni Colucci. Così è nato Siav Puglia, pensato soprattut­to come ausilio ai progettisti ma che evidentemente sarebbe utile anche agli uffici delle pub­bliche amministrazione. Cioè a quelli che dovrebbero control­lare, e non lo fanno. I vincoli ambientali sono una marea. Ci sono le aree protette (aree per gli uccelli, parchi na­zionali, riserve naturali), c'è il piano stralcio di assetto idro­geologico (frane, inondazioni, rischio sismico), le zone di pro­tezione speciale (Zps), i siti di importanza comunitaria (Sic). Poi, soprattutto, la Puglia ha il famigerato Putt (Piano urbani­stico territoriale tematico per il paesaggio), per la cui lettura servono la laurea in ingegneria e quella in lingue della pubblica amministrazione. Senza conta­re, naturalmente, i piani rego­latori generali di ciascun Co­mune. Dongiovanni ha raccolto tutti questi dati, che sono pub­blici, ha aggiunto le cartografie della Puglia e ha caricato tutto in un sistema open source (Mapguide). Presto ci saranno anche i prg e, soprattutto, 12 ortofoto regionali del 2005 (una sorta di mappa fotografica): ol­tre ai vincoli, dunque, si potrà vedere la foto del territorio così com'è oggi e capire bene dove e come si svilupperà un inter­vento. Le attuali tecnologie, attra­verso standard «aperti», per­mettono a qualunque progetti­sta di scambiare i dati carto­grafici. «Ad esempio – dice Don­giovanni – chi usa Autocad può progettare con le perimetrazio­ni dei vincoli già mostrate a video. Così non solo si rispar­mia tempo, ma si annullano i rischi connessi a screening vin­colistici parziali». Ovvero: si evita che dopo tre anni arrivi la Forestale e sequestri tutto. Ma non basta. Gli stessi progettisti possono caricare sul sistema proprie mappe personalizzate, e partendo dal progetto bidi­mensionale (e sfruttando un software famoso, Google Earth) possono ottenere un'elabora­zione tridimensionale e un fil­mato: il palazzo non c'è ancora, ma è come se ci fosse. Le applicazioni sono infinite. «Chi deve realizzare una strada – dice ancora Dongiovanni – po­trebbe ad esempio utilizzare il sistema per minimizzare i costi di esproprio. Oppure può usar­lo per valutare le zone di tol­leranza intorno a un qualsiasi punto sulla mappa». E gli uffici tecnici dei Comuni potrebbero, anche utilizzando software open-source (dunque: gratuiti) verificare al volo la risponden­za di un progetto rispetto ai pia­ni urbanistici e ai vincoli am­bientali. Qualcuno in Puglia già lo fa, ma sono eccezioni. Logico che Siav. che ufficial­mente non è ancora stato lan­ciato (è sul sito www.ma­xmap.it), abbia già suscitato qualche curiosità tra gli addetti ai lavori anche perché, tra l'al­tro, fa risparmiare tempo e sol­di. L'anno scorso nel caso ba­rese dei palazzi costruiti a ri­dosso di Lama Balice, per ve­rificare il rispetto dei vincoli ambientali sono stati necessari due professionisti, diverse set­timane di lavoro e parecchie de­cine di migliaia di euro in par­celle. Con un sistema come il Siav, fatti i rilievi, lo stesso ri­sultato si poteva ottenere in mezza giornata.