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Provinciali, rottura totale tra Popolo delle libertà ed Udc

I margini di manovra, ormai, sembrano davvero ridotti all’osso. Il centrodestra si presenterà alle elezioni provinciali diviso. Da una parte il Popolo delle libertà, dall’altra l’Udc e la Destra, in uno schema che ricalcherà anche alle amministrative la spaccatura nazionale. Ieri la riunione romana tra i coordinatori regionali di Alleanza Nazionale e Forza Italia ha ribadito la pregiudiziale del Pdl nei confronti dei centristi.“Siamo alternativi all’Udc – ha commentato l’alleantina Adriana Poli Bortone –, con loro non può esservi nessuna convergenza né politica né amministrativa”. Detta così, sembra una specie di pietra tombale sull’ipotesi di candidatura di Enrico Santaniello e sulla speranza di presentare all’elettorato la Casa delle libertà compatta dall’Udc alla Destra, con buona pace delle intese raggiunte a livello territoriale. Con ogni probabilità, dunque, nel centrodestra saranno almeno due gli uomini che correranno per la presidenza di Palazzo Dogana: uno per il Pdl ed uno in rappresentanza di un’alleanza tra Udc e Destra, anche se non è escluso che gli uomini di Storace possano correre da soli. Sui nomi ovviamente non vi sono indiscrezioni, anche perché il lungo logoramento nelle trattative su Santaniello ha impedito a tutti i partiti di lavorare su soluzioni alternative. Nel nuovo soggetto politico di Berlusconi e Fini, si è alla ricerca di un candidato di peso che possa contrastare il segretario del Partito Democratico Paolo Campo, che dalla sua avrà il sostegno dell’intero centrosinistra. L’idea, potrebbe essere quella di rilanciare l’ipotesi Giandiego Gatta, ormai ex presidente del Parco del Gargano dopo il commissariamento disposto dal ministro Pecoraro Scanio; anche se si continua a lavorare per una candidatura che sia espressione del capoluogo. Situazione di emergenza anche nell’Udc, con Santaniello che sfumata la possibilità di compattare lo schieramento, non sarebbe più disposto ad essere della partita.