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Peschici, un turista di Salsomaggiore a Mi Manda Rai Tre: “non ci pagano, cercano scuse”

Piercarlo Pelati, di Salsomaggiore Terme, è uno dei turisti coinvolti ne­gli incendi del 24 luglio. Ha partecipato alla trasmissione Mi Manda Rai 3". Il quotidiano l’At­tacco ha raccolto il suo sfogo.“Il proprietario del campeggio non si è mai fatto vivo con noi. Io ho per­so tutto, il camper e gli effetti per­sonali. Nonostante tutto ci hanno detto(anche durante la trasmis­sione di venerdì) che non intendo­no risarcirci, perché l'evento è sta­to di natura dolosa. Dovevano mu­nirsi di un massimale assicurativo più alto, vista la grandezza della struttura. Una persona deve ragio­nare su ciò che fa. Se sa che usa molto l'auto o è esposto a partico­lari rischi, si premunisce con una polizza ad hoc. Quindi credo che noi danneggiati degli incendi ab­biamo il diritto di essere risarciti. Il proprietario del campeggio pur­troppo non intende accontentar­ci, e personalmente credo che a breve adirò azioni legali. Abbiamo già messo in mora il proprietario con una prima azione legale, per­ché gli abbiamo mandato una rac­comandata dove facevamo pre­senti le nostre richieste, ma non si è degnato neanche di fornirci una risposta formale. La verità è che non è loro intenzione pagarci, tro­vano mille scuse e vogliono allun­gare i tempi della giustizia per ten­tare di scappottarsela. La mia ri­chiesta di risarcimento è di 55mila euro. Io per fortuna, essendo mu­nito di polizza furto e incendio, ho ricevuto dalla mia compagnia assi­curativa 28mila euro come un par­ziale risarcimento. Se pensiamo che solo in quel campeggio sono andati distrutti 200 mezzi, e che il minimo risarcimento deve essere di 20mila euro, la somma totale è di 4.5 milioni di euro, ben oltre le loro richieste assicurative di 3milioni di euro. Non ce la fanno a pagarci, pensano a dare evidenza a quello che fanno gli altri (mi riferisco al comportamento restio della com­pagnia assicurativa), ma è chiaro che si arrampicano sugli specchi. Io non demordo perché sono stato danneggiato e in più sto subendo la beffa, perché la Regione Puglia, con un decreto si è preoccupata di tutelare solo i cittadini locali, igno­rando totalmente noi turisti. La Regione Puglia vive di turismo, e come pensa di andare avanti se i turisti non vanno più lì in villeggia­tura? Io propongo che non si vada più in Puglia, e lo sto dicendo a tut­ti, perché non c'è la cultura dell'ac­coglienza. E non dico questo senza sapere di ciò che parlo, perché per 20 anni sono venuto in vacanza sul Gargano, lasciando diverse mi­gliaia di curo. Per acquistare fidu­cia ci vogliono molti anni, a per­derla pochi minuti. Mi sento leso nei miei diritti. Non si può pensare solo ai danni alle strutture locali. Da quelle parti c'è una mentalità troppo piccola, che si basa su un'e­conomia prettamente locale. Non si capisce che bisogna lavorare su­gli ospiti, perché è questa la mi­gliore pubblicità. La soddisfazione di un cliente fa sì che questi possa portare altra gente. Un po' come le ciliegie: una tira l'altra. Crediamo che per far `rinascere' l'economia locale, sicuramente colpita, occor­ra considerare che la stessa è basa­ta sul turismo e che, proprio per ta­le motivo, si rendono necessari ri­sarcimenti anche per coloro che sul luogo hanno perso beni, e ri­cordi. La miglior pubblicità, anima del commercio, riteniamo sia rap­presentata dalla voglia di tornare da parte di chi, altrimenti, ram­menterà il luogo semplicemente per la sventura occorsa. Sono profondamente deluso dal com­portamento delle Istituzioni loca­li, al contrario dei cittadini che si sono dimostrati ospitali e disponi­bili in un momento ditale difficoltà della comunità. Sono davvero gra­to ad una famigli peschiciana che ha accolto e curato mio figlio di sei anni(che si era perso nella confu­sione) per diverse ore. E' un Terri­torio splendido che merita atten­zioni. Il proprietario del campeg­gio assolutamente no. Con il fuoco alle porte ci continuava a dire di ri­manere in acqua perché era tutto sotto controllo, e invece non sape­va gestire l'emergenza".

(testo raccolto da Matteo Palumbo)
L’Attacco