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«Che spreco di energia e che costi»

Confesercenti nel suo rapporto «100 casi di sprechi nell’energia» ha quantificato in almeno 20 milioni di euro l'anno il costo per energia che viene sprecata. «Sprecona» l'illuminazione pubblica, che disperde il 30% di ciò che prende e i «buchi» nella rete elettrica nazionale.
Gli sprechi nel settore energetico in Italia costano almeno 20 miliardi di euro l’anno. È quanto calcola la Confeserscenti nel Rapporto «100 casi di sprechi nell’energia». «Senza tanti sprechi ogni famiglia – afferma l'associazione dei commercianti – potrebbe risparmiare 516 euro all’anno con la riduzione di costi e di imposte».
Confesercenti avanza dunque alle forze politiche e alle istituzioni alcune proposte, a partire dalla richiesta che «il settore pubblico dia il buon esempio per primo eliminando sprechi, agendo sulla riconversione energetica e favorendo con incentivi ancora maggiori dei previsti il risparmio energetico che riguarda famiglie ed aziende». A tale proposito la Confesercenti chiede che «per l’estensione del solare e fotovoltaico si portino gli incentivi all’80% dall’attuale 55% per famiglie e piccole e medie imprese, con una maggiore libertà da quei vincoli ambientali che possono rendere troppo complesso, o praticamente impossibile, l’iter per dotarsi di tali fonti di energia».

Ma ecco alcuni degli sprechi energetici elencati nel Rapporto della Confesercenti.
L’Italia è il primo importatore di energia elettrica al mondo, con la conseguenza che il costo per l’utente italiano è il doppio di quello sostenuto da un francese e il triplo di quello che grava su uno svedese. Il nostro Paese ha anche il record europeo della tassazione sui consumi energetici di ogni tipo ed ad ogni livello, nazionale e locale: «la spremitura di famiglie ed imprese tocca la ragguardevole cifra – rileva Confesercenti – di 31 miliardi di euro l’anno, la più alta d’Europa. Poi ci sono i paradossi: il fabbisogno energetico è di 198 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), mentre il consumo effettivo e di 146 Mtep. «Vale a dire che le perdite sono pari a più di un quarto», commenta l'associazione. «Sprecona – prosegue ancora il Rapporto – è anche l’illuminazione pubblica: il 95% delle sorgenti luminose utilizzate per l’illuminazione pubblica o privata esterna utilizza sistemi inadeguati che disperdono inutilmente verso l'alto il 45% della luce erogata ed i nostri lampioni, da soli, disperdono circa il 30% di luce il che vuol dire erogare inutilmente la stessa luce per 250 milioni di euro l’anno».
Infine, tra i problemi elencati anche i «buchi nella rete», il basso grado di utilizzo degli impianti, il mancato ricorso a doppi vetri o all’utilizzo di carta riciclata.