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Vieste – CAVALIERE: «UN COMITATO UNICO PER LE FESTE PATRONALI»

«Sono quarant'anni che partecipo all'organizzazione della festa di San Giorgio. Ci ho sempre messo passione e amore… forse più che nelle vita, nel mio lavoro. Mi impegno veramente, ci metto l'anima per farla riuscire nel migliore dei modi».
Come sempre focoso e passionale, si presenta così Leonardo Cavaliere, presidente del Comitato Festività San Giorgio. Ci accompagna nella sede del Comitato, in una stradina vicino alla Piazza del Fosso (per i non indigeni meglio nota come piazza Vittorio Emanuele). E iniziamo la chiacchierata.

Quali le novità per l'edizione 2008 della Festa di San Giorgio?
«Novità ben poche perché la festa viene fatta secondo una tradizione consolidata. Una novità su tutte: si è tornati alla festa fatta nei giorni 22 e 23 aprile dopo l'esperienza dello scorso anno che includeva anche il giorno 21. La tre giorni di festa è sembrata un po' lunga, la gente si è lamentata, forse giustamente il tutto era diventato un po' troppo estenuante. L'altra novità è di riportare da quest'anno la sagra della frittata nuovamente alla sua destinazione sulla collinetta di San Giorgio, o meglio sotto, visto che la collinetta non c'è quasi più. Poi per la parte musicale abbiamo scelto per il 22 di portare una cantante, Manuela Villa, che si era già esibita a Vieste. Perchè Manuela Villa? Perchè ora dopo la sua vittoria all'"Isola dei Famosi" la conoscono tutti, è diventata una star, tanto che ora lavora per una nota agenzia di spettacoli, la Milano Concerti. Abbiamo comunque abbinato un giovane che ha partecipato in tv a "Zelig" ed ora tutte le domniche fa un programma su Italia 1. Si tratta di Checco Zalone, che sta riscontrando un notevole successo soprattutto tra i giovani».
La sagra della frittata è uno dei momenti caratteristici della festa. Come ha accenato prima, la collinetta di San Giorgio, luogo dove mangiare la frittata, ormai non c'è quasi più. Ha ancora senso svolgere lì quella sagra con un sito ormai pienamente urbanizzato dove è diventato quasi impossibile celebrare quel rito folcloristico secondo tradizione? Si potrebbe pensare ad un'altra ubicazione?
La domanda è un tantino provocatoria. A noi, come Comitato, non compete interessarci di questo aspetto che è puramente religioso, di pertinenza perciò della Chiesa. La processione si snoda dalla Cattedrale alla chiesetta di Santa Maria delle Grazie, conosciuta dai viestani anche come la chiesetta di San Giorgio. Tutto quello che è successo lì compete poco al Comitato e comunque neanche alla Chiesa perché quella è una collinetta privata. Non spetta a noi decidere per altre ubicazioni. Quest'anno comunque abbiamo preferito riportare la sagra della frittata in quella sede, sicuramente più tradizionale. Peraltro la popolazione, quella mattina, frequenta in massa quella zona: partecipa alla messa, mangia la frittata, i bambini giocano con i palloncini, ci sono i venditori di frutta secca. Insomma si fa tutto secondo i canoni della tradizione».
Per la corsa dei cavalli, visti i tanti impegni, il Comitato ha passato tutto nelle mani dell'Amministrazione comunale. Dopo gli incresciosi incidenti dello scorso anno, non ritiene forse auspicabile che la gara divenga meno competitiva, per non accendere troppo gli animi, lasciando invece più spazio all'aspetto promozionale e rievocativo di una tradizione?
«Sì questo è un aspetto da rivedere. Innanzi tutto bisogna darci una calmata un po' tutti. Vorrei fare un appello, a chi partecipa alla Corsa dei cavalli ed a chi vi assiste, di darci una mano. La Corsa è una bella tradizione che va mantenuta anche se per noi del Comitato è molto faticosa da coordinare. Però dobbiamo farla. Diamoci perciò una mano tutti: chi va a cavallo e chi assiste alla gara. Bisogna stare tutti un po' più tranquilli nel rispetto della tradizione di San Giorgio. Il tutto deve svolgersi nel segno di una vera competizione sportiva in cui deve essere comunque contento per la partecipazione sia chi vince sia chi perde. Alla fine bisogna stare tutti insieme, brindando al vincitore, chiunque esso sia. Solo così si dà davvero un aspetto civile alla Corsa… l'anno scorso l'abbiamo persa di mano un po' tutti. Da qualche anno se ne interessa l'Amministrazione comunale, sempre però con l'apporto forte del Comitato. Noi facciamo un appello a tutti di stare tranquilli, evitando le risse. Se facciamo una cosa bella allora la Corsa continuerà nel tempo… Quest'anno per la Corsa dei cavalli è per noi una prova d'appello: se le cose non andranno bene, noi sicuramente andiamo via. Non è una minaccia, ma siamo tranquilli e determinati perché non è davvero possibile assistere a certi spettacoli davvero squallidi. Anche quest'anno realizzeremo una sistema di transenne fatto per bene. Si era parlato di usare delle gabbie per la partenza… ne abbiamo trovato solo cinque anzichè dieci per cui utilizzeremo il canapo come si fa nel palio. Se tutti collaborano, nella tranquillità, riusciremo a fare davvero una bella corsa».
Tornando indietro negli anni con la memoria, quali tradizioni della festa ritiene che si siano perse?
«La festa di San Giorgio è rimasta uguale uguale. Sono qui nel Comitato da quarant'anni e l'unica cosa di diverso attiene l'aspetto della sagra della frittata. Ora la frittata viene fatta fare da noi, in collaborazione con l'Associazione Cuochi, mentre nel passato ognuno se la preparava in casa. Le mamme allora preparavano un piccolo fagottino con la frittata, i baccelli di fave fresche, con un bibita o dell'acqua per bere. Adesso trovano tutto già pronto. La corsa dei cavalli è più o meno uguale, lo stesso dicasi per i cantanti, la banda musicale, i fuochi d'artificio. Tutto è diventato solo più complesso ed impegnativo perché Vieste è cresciuta: gira qualche soldo in più e si spende qualche soldo in più!»
Adeguando un detto popolare, possiamo dire "Senza soldi non si fa la festa". Per l'aspetto economico dell'organizzazione generale, per il 2008 su che entità di risorse vi siete attestati?
«La festa del 2008 costa pari pari come lo scorso anno. Siamo sugli stessi importi… è tutto uguale. Stiamo facendo un po' di fatica nel raccogliere i fondi… sappiamo che è un anno di crisi… ma alla fine, come sempre, faremo fronte alle spese programmate. Siamo fiduciosi non ci saranno quasi problemi. Ringraziamo ora chi ha già contribuito e chi lo farà invece nei prossimi giorni».
Come sono i rapporti con il clero soprattutto per quanto riguarda la processione, la festa in generale e ci sono contrasti per eventuali novità che si vogliono apportare?
«Noi con il clero, vescovo e preti, siamo in sintonia, anzi di più. Andiamo d'accordo. Bisogna ricordare che la processione attiene ad un aspetto religioso della festa di cui si occupa il clero e per cui noi non possiamo decidere di accorciare o allungare. Noi ci interessiamo solo della parte civile che ci lasciano organizzare tranquillamente. Noi siamo ubbidienti per l'aspetto religioso».
Nelle scorse settimane, come sempre, si sono sovrapposte due questue, quella per San Giorgio e quella per Santa Maria. Questa sovrapposizione non ritiene che metta in difficoltà i viestani? Non sarebbe possibile organizzare diversamente il tutto conciliando le diverse esigenze?
«Questo penso che non accada, non ci sono mai stati  problemi di sorta. E' sempre stato così. La gente decide già a priori quanto dare come offerta per San Giorgio, Santa Maria e Sant'Antonio. Per cui devono essere solo i singoli Comitati ad impegnarsi, come infatti fanno, nel raccogliere le varie offerte».
Sarebbe possibile trovare una forma di collaborazione fra i tre Comitati per programmare iniziative di riscoperta e promozione delle tradizioni viestane da realizzare alternativamente ogni anno nelle tre feste?
«Io, scherzosamente, sto mandando un messaggio: facciamo un Comitato unico, con un presidente e tre vice presidenti. Si possono unificare le iniziative fino ad un certo punto, per cui ad esempio non si può chiedere un'offerta unica per le tre feste. Però un'organizzazione unica si può fare, basta volerlo. Mettiamoci insieme. Non sarà impossibile ma certamente difficile… Vieste è un paese di allenatori e presidenti. Se il problema è chi deve fare il presidente, io mi faccio da parte da subito, per il bene del paese e delle feste».

 

 

AL VIA LE ISCRIZIONI ALLA CORSA


Sono aperte le iscrizioni per la tradizionale «Corsa dei Cavalli» in occasione della prossima Festa di San Giorgio. Questi i requisiti per partecipare alla manifestazione, seconda l’apposita delibera del Consiglio Comunale ed il relativo regolamento: documentazione richiesta (domanda di iscrizione per ciascun cavallo con indicazione della relativa monta e dei due accompagnatori; scheda curriculum di identificazione del soggetto con allegata documentazione veterinaria comprensiva dei risultati delle analisi secondo le ultime disposizioni dell’Asl; dichiarazione liberatoria che sollevi l’organizzazione da ogni responsabilità in caso di incidente del cavallo durante lo svolgimento della corsa; copia del certificato medico agonistico previsto dalla legge.
Per quanto attiene il fantino questi deve avere la maggiore età, la residenza anagrafica da almeno dodici mesi a Vieste ed il possesso di una polizza assicurativa personale.
Tutta la documentazione deve essere presentata in Comune presso l’Ufficio Turismo entro le ore 12,00 del prossimo 11 aprile.