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Pensioni: “In piazza per te”, raccolte 18mila firme per abolire finestre

Gli italiani sono preoccupati per la loro pensione. Non solo quelli prossimi all’uscita dal mondo del lavoro, ma anche i giovani sempre più condizionati dall’incertezza del futuro. Giovani e anziani, oltre a condividere le loro preoccupazioni, dimostrano di non conoscere la legislazione italiana che regola questo diritto.
Infatti, più del 70 per cento dei cittadini risponde in maniera sbagliata a quesiti inerenti le vigenti leggi che regolano il sistema pensionistico e previdenziale del nostro Paese. Il dato è emerso dall’analisi delle risposte alle domande che l’Inac-Istituto nazionale assistenza cittadini, il Patronato della Cia-Confederazione italiana agricoltori ha sottoposto alle oltre 500 mila persone che sabato scorso hanno visitato i 120 gazebo informativi, dislocati sulle piazze italiane, per la manifestazione “In piazza per te”. Addirittura, la specifica domanda sul funzionamento del sistema delle “finestre di accesso” per le pensioni di vecchiaia, ha trovato impreparati oltre l’80 per cento degli intervistati. Quindi, italiani preoccupati ma anche molto poco informati. "Questo dato -spiegano gli organizzatori dell’Inac- è accompagnato, tra l’altro, ad una percentuale altissima di cittadini che non conosce  i patronati, il loro ruolo, e i servizi che possono offrire. Siamo scesi in piazza -proseguono i responsabili dell’Inac- per protestare contro un sistema pensionistico obsoleto ed ingiusto. Le pensioni minime, in Italia, sono ferme a meno di 450 euro al mese, precisamente 443,12 euro. Importi insostenibili ed umilianti per i nostri anziani che vivono in un Paese dove il costo della vita è altissimo. Ma con la nostra iniziativa  avevamo anche l’obiettivo di stare tra la gente, dare informazioni, assistere e orientare, anziani e giovani, su tematiche di grande importanza per la loro vita e per la società. La risposta della gente -concludono gli organizzatori dell’Inac- è stata importante. In una sola mattinata circa 18 mila persone hanno messo la loro firma per sostenere la nostra petizione popolare per migliorare il sistema pensionistico italiano, chiedendo l’eliminazione della beffa delle “finestre chiuse” per le pensioni di vecchiaia".