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Vico, per il subcommissario solo bugie nel libro bianco sul servizio 118

Il sub commissario dell’Asl Foggia, Savino Inchingoli, assicura che per quanto riguarda il Gargano nord non ci sa­ranno penalizzazioni sul fronte dell’assistenza sanitaria. Anzi, l’Asl a Vico e Vieste sta poten­ziando la radiologia, con tecnologie avanzate e per farla funzionare 24 ore su 24; a Vico del Gargano, inoltre, si sta procedendo alla istal­lazione di una Tac; il laboratorio d’analisi dei poliambulatori continuerà a funzionare, nè è prevista alcuna contrazione degli organici per i punti di primo intervento.
E sempre a proposito dei laboratori di analisi, gli stessi centri di pri­mo intervento potranno effettuare con i «mi­nilab» quelle indagini necessarie per gestire le situazioni cliniche anche quando il laboratorio­centrale è chiuso. Altra situazione sulla quale il sub commis­sario Inchingoli vuole fare chiarezza riguarda la posizione degli infermieri in servizio nei cen­tri di primo intervento di Vico e Vieste: «non saranno spostati perchè la riorganizzazione che è all’attenzione della Regione, riguarda solo i medici». Se i punti di primo intervento e le po­stazioni del 118 dovessero essere gestite da me­dici del 118 – spiega Inchingoli – i medici del punto di primo intervento, che sono dipendenti Asl assunti per il presidio ospedaliero del Gar­gano mai istituito, potranno espletare il loro –    servizio presso il pron­to soccorso ospedaliero. Quanto poi al cosid­detto «libro bianco», per il sub commissario si tratta soltanto di un «contenitore vuoto, tant’è che – dice -la commissione regionale per il controllo del ser­vizio di emergenza sa­nitaria 118, dopo aver esaminato l’intera do­cumentazione ha rite­nuto che gli esposti pre­sentati dal segretario aziendale dell’Asl Fog­gia siano privi di fonda­mento». II «libro bianco» risale al 2007 ed elenca presunte inadempienze, disservizi, disfunzioni e presunti illeciti che si perpetuerebbero ancora oggi nei centri di primo intervento 118 del Gar­gano nord: i medici scesero anche in sciopero per richiamare su queste e altre problematiche l’attenzione dell’opinione pubblica e delle au­torità. Nel «libro bianco» si denunciava anche che «a cinque anni di distanza dall’avvio del 118 sul territorio del Gargano nord, il quadro che emerge è disastroso; le condizioni di assoluta improvvisazione presenti nel primo anno di vi­ta si sono procrastinate nel tempo, frutto di as­soluta ignoranza del territorio con una gestione priva di programmazione e senza una volontà di raccordo con la varie realtà operative».
La commissione regionale alla denuncia ha replicato ricordando che «l’Asl Foggia ha adot­tato tutti i provvedimenti necessari ad assicu­rare un corretto funzionamento del sistema di emergenza territoriale del 118, nel pieno rispet­to della normativa nazionale e regionale, attual­mente vigente e risulta inoltre che è in atto un costante miglioramento del sistema di emergen­za sanitaria 118».