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Torna a Vieste l’Osservatorio del Mare grazie all’Idrotest

L’iniziativa spinta da OndaRadio inizierà a giugno
Sarà nuovamente attivato l’Osservatorio del mare, l’iniziativa di monitoraggio della acque di bal­neazione di Vieste già realizzata negli scorsi anni. A curare gli aspetti tecnico-scientifici del­l’Osservatorio sarà l’Idrotest­ Biologia Ambientale Laboratorio Analisi Acque dei biologi Frascol­la di Vieste. I servizi di informa­zione e comunicazione saranno, invece, curati da Ondaradio ed Il Faro settimanale che diffonderanno con ca­denza quindicinale i relativi bol­lettini. I prelievi, con relative ana­lisi, riguarderanno tutte le spiag­ge di Vieste, da Sfinalicchio a Pu­gnochiuso ed inizieranno dal me­se di giugno. "Questo esperimen­to fu fatto già negli anni 80­dichiara a l’Attacco Aristide Fra­scolla-, quando fu promosso dall’Azienda di soggiorno e turismo e dagli operatori del settore, con l’intento di offrire un servizio uti­le agli ospiti. Oggi si ripropone l’Osservatorio del mare perché è indispensabile la trasparenza nei confronti del turista che sceglie di soggiornare nel nostro territorio, tenendolo costantemente, e in tempo reale, aggiornato sulle condizioni della balneazione­conclude- Questo filo diretto per­metterà il prelievo di campioni d’acqua dalla costa nord fin giù a quella sud, toccando ben 15 pun­ti di balneazione, i cui risultati sa­ranno divulgati ogni 15 giorni". Motore dell’Osservatorio del Ma­re, è certamente Onda Radio, che con diverse proposte tiene alta l’attenzione cittadina sul tema del turismo. "Speriamo vivamen­te di essere sostenuti in questo progetto- dice ninì delli Santi a l’Attacco- Da parte nostra abbia­mo mostrato sensibilità verso queste tematiche territoriali, ora ci aspettiamo il sostegno econo­mico dei privati, perché è molto oneroso monitorare così costan­temente 40km di costa. Certa­mente l’Osservatorio del mare può essere una buona carta per la stagione estiva di Vieste". Ma dietro questa pregevole iniziati­va, fa capolino una grossa ombra che assume le sembianze del de­grado dell’ecosistema marino. Infatti nell’arco di trent’anni la flora e la fauna viestana hanno su­bito una metamorfosi paragona­bile ad un vero e proprio catacli­sma, dovuto alla scellerata antro­pizzazione della costa. I risultati sono sconcertanti e palesi a chiunque frequenta abitualmen­te le spiagge viestane. Ad esem­pio, fino ad un ventennio fa era possibile raccogliere a mani nude migliaia di caratteristiche telline, mentre ora a stento se ne contano una decina. La zona più rigoglio­sa di questo frutto di mare era la spiaggia antistante al Pizzomun­no, dove ora è possibile notare anche un cambiamento del colo­re dell’acqua, che da cristallino si presenta alquanto opaco. Tutti questi fenomeni sono riconduci­bile a diverse cause che hanno un unico imputato: l’uomo, che agi­sce con una vera è propria azione distruggente. A scombussolare le dinamiche del lungo costa garga­nico, certamente ci pensano le costruzioni di porti e porticcioli, che inspiegabilmente distano l’uno dall’altro circa 15km. L’e­sempio più eclatante è il porto di Rodi Garganico, che ha stravolto l’aspetto e le funzioni della spiag­gia di San Menaio, tra le più rino­mate della zona. Altro fenomeno che sta minacciando pericolosa­mente la costa è l’erosione, che è causata dalla cementificazione selvaggia che avviene negli spazi antistanti le spiagge (dove sorgo­no le strutture ricettive), che quindi non possono più contare sull’apporto di sostegno struttu­rale della sabbia. Uno dei casi più deplorevoli e dannosi a Vieste è ‘Canale la Macchia’, i cui argini sono stati cementati con cemen­to armato fin sopra la spiaggia. Oltre a questo, un altro danno al­l’ecosistema lo creano le costru­zioni sulle spiagge, che non per­mettono più la formazioni di du­ne, necessarie per il naturale scambio di materiale, ossia il rici­clo per la sopravvivenza dell’ha­bitat. Ma il caso dei casi, e forse la causa del mali maggiori, a Vieste è rappresentato dal cattivo funzio­namento del depuratore, che con la sua turbina riesce a spingere solo i reflui a largo delle spiagge. Ma il depuratore sulla carta è sempre funzionante, ma in realtà nei mesi estivi spesso va in tilt, perché le turbine non sarebbero a norma e con il caldo vanno in blocco termico. Quindi a Vieste nella rincorsa alla stagione turistica estiva 2008 toc­ca risolvere anche questi piccoli grandi problemi interni(facendo mea culpa) oltre che confrontarsi con l’accanita concorrenza dei competior nazionali ed interna­zionali.
Matteo Palombo
L’Attacco