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Coste pugliesi: un’infrazione ogni due chilometri

Mari minacciati da cemento e inquinamento. Puglia seconda nella classifica degli illeciti, Torre Mileto fra i cinque nuovi “ecomostri legalizzati”
Infrazioni sulle coste, mari inquinati, mattone selvaggio. Questi i mali, secondo Legambiente, che imperversano sulle coste pugliesi. Secondo il dossier Mare Monstrum 2008 tra costruzioni illegali, inquinamento, pesca di frodo e infrazioni al codice della navigazione l’anno scorso sono stati registrati quasi quindicimila illeciti, quasi due per chilometro di costa.  Dopo la capolista Campania (con 2355 infrazioni accertate dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di Porto), la regione con più illeciti è proprio la Puglia (con duemilacentoottantaquattro casi). Aumentano. i reati legati all’inquinamento sversato in mare. Anche qui la Puglia è seconda, con duecento infrazioni accertate (rispetto alle duecentodiciotto dell’anno scorso). Per quanto riguardo il fenomeno del cosiddetto "mattone selvaggio", a livello nazionale l’anno scorso si sono registrati quasi quattromila infrazioni. Milletrecentonovantanove i sequestri scattati, cinquemila e sessantasei le denunce. "In riva al mare il business del mattone non teme più confronti. Il fenomeno non riguarda solo case di villeggiatura ma grandi speculazioni immobiliari: megastrutture alberghiere, parcheggi fino ai nuovi porti che non risparmiano le aree protette", spiega Sebastiano Venneri, vicepresidente e responsabile mare di Legambiente. Ma non c’è solo l’abusivismo diffuso: secondo Mare Mostrum il villaggio abusivo di Torre Mileto rientra fra i primi cinque casi di ecomostri illegali (e spesso legalizzati) italiani.