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Prima riunione del Consiglio provinciale… ed è già rinvio

Mai fidarsi delle consuetudini, che possono trasformarsi in una buccia di banana. E’ quello che è successo oggi, a Palazzo Dogana, dove era in programma la prima riunione del Consiglio provinciale dopo quella ufficiale di insediamento. Di norma le riunioni del Consiglio Provinciale, dai tempi di Antonio Pellegrino a quelli di Carmine Stallone, sono sempre iniziate con un ritardo abbondante, stimato sui 90/120 minuti. Una consuetudine comoda, poco educata, ma che ormai ha preso piede.
Le consuetudini e gli usi, però, non hanno dignità di norma, e non sono contemplate dal regolamneto dell’Aula. La seduta di questa mattina era convocata per le 10. Alle 11.07 nell’aula di piazza XX Settembre erano presenti solo i consiglieri socialisti Lodispoto e Tavaglione, il capogruppo de la Destra Agostinacchio ed il segretario generale Morlacco. I due consiglieri socialisti hanno chiesto che Morlacco mettesse a verbale che, ad oltre un ora dalla convocazione, la riunione del consiglio non era ancora iniziata, e di conseguenza la seduta era da considerarsi deserta. Il segretario Morlacco non ha potuto non verbalizzare la dichiarazione, così come correttamente Agostinacchio non ha sollevato eccezioni. Di lì a poco si sono precipitati in aula il presidente della Giunta Pepe, il presidente del Consiglio Santaniello, ed un gruppo sempre più numeroso di consiglieri, increduli che la prima seduta operativa del Consiglio fosse saltata. Santaniello e Morlacco hanno consultato il regolamento e chiesto lumi a Sergio Clemente, presidente del consiglio provinciale fino a due mesi fa. L’opinione di Clemente è stata nella fondatezza dell’eccezione sollevata da Tavaglione e Lodispoto. Santaniello ha immediatamente convocato una riunione dei capigruppo, per decidere il da farsi. Pochi minuti dopo ha dovuto annunciare che, regolamento alla mano, la seduta era deserta. Pronte le repliche della maggioranza, che ha definito pretestuose le eccezioni dei socialisti. Più realista il capogruppo del PdL Paolo Mongiello, che ha preso atto dello scivolone e garantito che d’ora in poi le sedute consiliari cominceranno sempre in orario.