Il comitato dei sindaci del Gargano Nord si riunisce oggi, presso la sala consiliare del municipio di Peschici. Con l’elezione del presidente del comitato, Ersilia Nobile (sindaco di Vieste)e l’ufficializzazione dei componenti i gruppi tecnici, è nella sua pienezza delle funzioni, il neo organismo collegiale, previsto da una legge della Regione, in materia di organizzazione dei servizi sanitari sul territorio distrettuale. Forse è il primo esempio a livello nazionale, ma certamente l’unico in Puglia, in cui i sindaci applicano una normativa che dà loro il potere di poter proporre una ipotesi di razionalizzazione, appunto, della Sanità pubblica funzionale ai reali bisogni del proprio territorio. Che ci fosse la necessità che alla Regione arrivassero segnali precisi della volontà degli amministratori degli otto Comuni che fanno parte del Distretto di Vico del Gargano (Cagnano varano. Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Peschici, Rodi Garganico, Vico del Gargano e Vieste) di non continuare a subire una sorta di colonizzazione da parte di un Ente regione che, da sempre, guarda a questa parte di territorio, come fumo negli occhi, era nell’ordine delle cose. In decenni, dati alla mano, della presenza della Regione nessuno se n’è mai accorto, in modo penalizzante soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi sanitari. Promesse, soltanto promesse, e non solo; infatti, dei provvedimenti legislativi votati all’unanimità dal massimo Organo rappresentativo (il Consiglio regionale) e supportati anche da una risorsa finanziaria già ben definita (trenta miliardi delle vecchie lire per l’edilizia ospedaliera) si son perse le tracce. Ecco perchè, i sindaci hanno dovuto prendere atto che non c’erano più le condizioni per continuare ad elemosinare interventi che, invece, sono un diritto delle Comunità interessate e, pertanto, la Regione è tenuta a programmare anche valutando le proposte dei sindaci. Si volta pagina. Il sindaco di Rodi Garganico, Carmine D’Anelli, l’ha detto a chiare lettere: «L’ospedale a Vico del Gargano è una esigenza per l’intero territorio». Tutto ciò tradotto in azioni che potrebbero sfociare in manifestazioni di forte protesta, imo alla mobilitazione popolare, sindaci in testa. Ospedale ma anche tutte le quelle risorse indispensabili per una sanità che sia vicina ai bisogni della gente che risiede in Comune distanti da centri ospedalieri di riferimento, non meno di settanta chilometri, con una viabilità che certamente non consente trasferimenti veloci. La riunione di oggi a Peschici servirà a mettere a punto il documento da sottoporre alla Regione, prima che il Piano della salute venga portato in Consiglio regionale e, di conseguenza, approvato.