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Regione Puglia: polemica su nomine Asl

 Polemica alla Regione Puglia tra Pdl e assessore alla sanità sulla nomina dei revisori dei conti nelle Ausl sulla base di quanto de nunciato dal capogruppo di Fi alla Regione Puglia, Rocco Palese.
Per Palese, “nella foga forse di rispettare le indicazioni dei partiti e le segnalazioni di amici degli amici la Giunta Vendola” ha nominato revisori non tratti dal Registro dei revisori ma ha nominato “il raccomandante invece che il raccomandato”, scambiato “un maschio con una femmina.

 

Polemica alla Regione Puglia tra Pdl e assessore alla sanità sulla nomina dei revisori dei conti nelle Ausl sulla base di quanto denunciato dal capogruppo di Fi alla Regione Puglia, Rocco Palese.

Per Palese, “nella foga forse di rispettare le indicazioni dei partiti e le segnalazioni di amici degli amici la Giunta Vendola” ha nominato revisori non tratti dal Registro dei revisori ma ha nominato “il raccomandante invece che il raccomandato”, scambiato “un maschio con una femmina, e altre prodezze del genere calate – afferma il capogruppo di An, Roberto Ruocco – in atti pubblici senza alcun controllo”.

Traccia di questo pasticcio sarebbe nel fatto che la giunta – secondo Palese – è stata costretta a fare il 25 giugno scorso una seconda deliberazione sullo stesso tema (la prima deliberazione era del 14 maggio 2008): la seconda deliberazione ha modificato i nomi dei revisori, perdipiù aumentando da uno a due i revisori della Ausl di Taranto.

A Palese replica l’assessore alle politiche della salute, Alberto Tedesco, sottolineando che Palese non considera “il carattere altamente fiduciario della funzione di controllo sulla funzione delle Asl“; “stupisce ancora di più – continua l’assessore – che egli abbia dimenticato le numerosissime, analoghe, nomine effettuate dal Governo di cui faceva parte, con criteri ancor più discrezionali e con scarsi risultati dell’attività di controllo svolta”.

Per Ruocco, questa “tragicomica vicenda” dimostra “quanto dispregio ci sia nelle nomine della sinistra rispetto alle competenze di legge ed alle qualità personali dei nominandi, di cui in realtà si ignora praticamente tutto tranne lo ‘sponsor’ politico del caso”.