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Piano della salute: le audizioni a Foggia

Con la trasferta a Foggia, è terminata la fase delle audizioni itineranti della commissione sanità del Consiglio regionale sul piano di salute. ‘Abbiamo sentito più di 50 sindaci in tutta la Puglia, tutti i direttori generali delle asl e i rappresentanti delle università – ha dichiarato il presidente Dino Marino – domani, nelle ultime audizioni libere a Bari, incontreremo più di 60 associazioni e soggetti politici e sociali che hanno chiesto di essere ascoltati’. Anche nelle prime audizioni, ha ricordato il presidente della terza commissione, le organizzazioni sindacali e molti sindaci hanno rilevato che il ‘piano non indica un cronoprogramma e che manca un piano di attuazione, anche rispetto alle compatibilità finanziarie. Questo, tanto in considerazione dell’ammontare attuale delle risorse del servizio sanitario che in vista degli sviluppi della situazione annunciati a livello nazionale’. ‘E’ un aspetto questo – ha fatto presente il presidente Marino – che sarà affrontato dalla commissione nel corso della discussione generale, in avvio della prossima settimana. Ritengo che l’esigenza di un ordine delle priorità debba essere presa in considerazione dalla Giunta, prima dell’approvazione del piano’. Nell’audizione foggiana sono stati segnalati errori materiali nella classificazione di alcuni nosocomi. Cerignola, San Severo e Manfredonia, compresi tra gli ospedali di base, sono già di livello intermedio. Torremaggiore e Monte Santangelo sono erroneamente inquadrati tra i presìdi con meno di 70 posti letto. Altra ‘criticità’ riscontrata nell’audizione a Foggia, ha osservato ancora Marino, ‘la mancanza di una qualsiasi struttura ospedaliera nel Gargano Nord, un’area popolata da 45mila residenti, che nella stagione estiva sale ad 800mila presenze. Non si può non considerare che la distanza da Vieste a San Severo si avvicina a 100 chilometri e che centri meno lontani sono divisi dall’ospedale sanseverese da centinaia di curve di una strada che resta difficile’. Ulteriore esigenza, posta dal direttore generale degli Ospedali Riuniti di Foggia, riguarda l’atteso il mancato via libera al riammodernamento tecnologico, con particolare riferimento alla PET. Inoltre, lo standard di personale per la ricerca appare sottostimato, mentre viene rivendicato ‘lo stesso trattamento del Policlinico barese, per ‘offrire parità di chanche al polo universitario clinico dauno’.