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E’ pugliese la ricerca unica al mondo dell’Università di Bari per il tonno rosso

La Regione Puglia si candida a mettere fine alla strage del tonno rosso e alla guerra internazionale per le quote di cattura concesse dalla Commissione europea. Grazie ad una ricerca applicata, condotta dalla Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari col finanziamento dell’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico, sono nate venti milioni di larve da tonni in cattività. È la prima volta al mondo, dopo anni di ricerche congiunte condotte da diversi Paesi. Far riprodurre questi pesci in allevamento era l’anello mancante per fermare la strage del tonno rosso e trasformare l’industria di ingrosso del tonno in una acquacoltura autosufficiente, come avviene oggi per la spigola e l’orata. Il tonno ros-so è infatti richiestissimo dai giapponesi che lo usano per la preparazione di sushi e sashimi. Il risultato della ricerca ha dunque due risvolti, uno ambientale, l’altro economico: da un lato viene salvata una specie prossi-ma al collasso per le razzie della pesca illegale, dall’altro nasce un nuovo mercato che partendo dalla Puglia rivoluziona la pesca del tonno rosso, con una ri-caduta economica di impatto enorme. Ma l’esito felice del progetto segna anche un altro record: per la prima volta un progetto finanziato da un ente locale ha una ricaduta su scala mondiale. "Questo risultato dimostra che investire sulla ricerca è una politica vincente" ha commentato il Vice Presidente e Assessore allo Svilup-po economico Sandro Frisullo. "La Regione Puglia – ha proseguito Frisullo – ha desti-nato a questo progetto 1milione 290mila euro, a metà percorso il risultato raggiunto mostra già di poter risol-vere nell’immediato futuro problemi internazionali. Questo ci conforta e ci spinge ad andare avanti in que-sta direzione". Il progetto "Allotuna" è la prima tappa della campagna "I doni della scienza", il tour dell’Assessorato allo Sviluppo economico "a caccia del risultato".