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118, Subcommissario gela l’ASL

Dura pesa di posizione di De Biase uno dei vice di Troiano. “Interessi particolari dietro la costituzione di Sanità service”.

 

«L’iniziativa della Asl di Foggia di costituire una ap­posita società, la "Sanita ser­vice Srl", per la erogazione delle prestazioni non sanitarie del servizio 118 operante nella ex Ausl Fg1, attualmente ap­pannaggio di dieci coopera­tive, ha messo in evidenza l’inconciliabile frattura esi­stente fra i presidenti di al­cune delle cooperative (sette su dieci) ed i soci – coope­ratori». E’ quanto si legge in una nota inviata al presidente del­la Regione Puglia, Nichi Ven­dola, all’assessore regionale alle Politiche della Salute, Al­berto Tedesco ed alle orga­nizzazioni sindacali, dall’am­ministratore unico di «Sani­taservice» e sub commissario della Asl Fg, Antonio Di Bia­se. Nella nota si sottolinea co­me «i soci cooperatori, nella quasi totalità (90%), hanno presentato l’istanza per svol­gere la propria opera alle di­pendenze della "Sanitaservi­ce", mentre sette presidenti hanno deciso di ricorrere al Tar per l’annullamento della deliberazione della Asl. Si trat­ta di due decisioni diametral­mente opposte: la prima di­retta a creare un rapporto di lavoro stabile e dignitoso con la società della Asl; la seconda, quella dei presidenti, in difesa di personalissimi interessi, fi­nalizzata a "non mollare l’os­so"». Una situazione all’apparen­za incomprensibile, secondo de Biase, atteso che c’era da attendersi che la forma coo­perativa (assicurando per leg­ge lo stesso peso a ciascun socio), avrebbe dovuto indurre i legali rappresentanti delle cooperative a far propria la chiara volontà dei soci, piuttosto che calpestarla così bru­talmente. «Qualche presidente, invece – aggiunge l’amministratore. di Sanità service – non solo disprezza la volontà dei propri soci, ma li minaccia. Con nota de123luglio una cooperativa è arrivata ad intimidire i propri soci, rei di aver chiesto alla Sanità service di lavorare, con diffida di espulsione e roboan­ti annunci di risarcimento danni, ritenendo la mera ri­chiesta di assunzione come "partecipazione" in Sanitaser­vice. Un presidente evidente­mente minaccioso e ignoran­te». A tanto si aggiunga che de­cine di soci-lavoratori lamen­tano la mancata correspon­sione dei salari, in arretrato di due e anche tre mesi, nono­stante la Asl Foggia abbia cor­risposto da tempo i corrispet­tivi dovuti. «Per dirla tutta – rileva Di Biase – nei tanti incontri avuti con i soci cooperatori è ri­suonata forte la voce di pro­testa per una situazione non più tollerabile. Tutti gli in­tervenuti hanno denunciato un quadro allarmante: i pre­sidenti sono i veri padri-pa­droni, assumono e licenziano a piacimento, consultano ra­rissimamente i soci, ignorano elementari diritti contrattuali, non pagano il dovuto, le ferie sono una chimera. E chi fiata è fuori. Si tratta insomma di false cooperative». «In difesa degli interessi di sette presidenti e loro parenti stretti, a sostegno dunque del­le false cooperative – conclude Di Biase – è scesa in campo la Confcooperative Puglia. Una battaglia di retroguardia, non consona alle tradizioni di una confederazione di rango na­zionale».