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Solo 3 comunità montane in Puglia e senza comuni al livello del mare

Assessore Minervini ha illustrato la riforma alle commissioni congiunte Comunità montane: ridurre la spesa, riorganizzare il sistema, associare in tre soli enti tutti i comuni montani e semimontani della Puglia. Questi, nelle parole dell’assessore regionale Guglielmo Minervini, gli obiettivi del disegno di legge di riordino, all’esame di tre commissioni congiunte del Consiglio regionale: enti regionali, sviluppo economico, affari istituzionali. ‘La seduta è stata dedicata alla relazione introduttiva del rappresentante del governo regionale. Abbiamo incardinato l’argomento – ha dichiarato il presidente della seconda, Michele Ventricelli – e contiamo di esaminare nel merito e licenziare il ddl dopo la pausa estiva, in modo da consentire al Consiglio regionale di approvarlo come legge entro la scadenza di fine settembre’. La Finanziaria 2008 ha fissato norme di riduzione della spesa, chiedendo alle Regioni di legiferare nelle materie indicate e prevedendo sanzioni in caso di inosservanza. Nel caso pugliese si giungerebbe ‘all’automatica riduzione alla sola comunità montana del Subappennino – ha spiegato l’assessore – ma la Giunta regionale ha deciso di definire un’iniziativa legislativa. Altre cinque lo hanno già fatto’. Due le ragioni della scelta, che punta a conservare i 4 milioni e mezzo di euro di risorse nazionali assegnati annualmente per interventi delle comunità montane pugliesi sul territorio. ‘Da un lato – ha fatto presente Minervini – vogliamo operare una sensibile, massiccia riduzione dei costi di gestione delle comunità, che ora finiscono per assorbire quasi totalmente le risorse pubbliche trasferite. Puntiamo sul forte snellimento dell’impianto gestionale e calcoliamo di far scendere al 30% la percentuale dei finanziamenti (ora tocca l’80%) assorbita dalle spese di funzionamento delle comunità. Il 70% delle risorse sarebbe effettivamente al servizio nelle zone disagiate’. Il secondo degli obiettivi è conservare le risorse qualificandone la spesa. Si dovrebbe ottenere riducendo a tre le comunità (Appennino Dauno, Gargano e Murge), ridisegnando e snellendo l’articolazione territoriale, tagliando drasticamente i costi. Viene del tutto eliminata la ‘chiacchierata’ terza categoria: quella dei comuni svantaggiati (anche a livello del mare). Il criterio resta oggettivo: comuni geograficamente situati sui rilievi. ‘Ci sembra una buona mediazione, una legge va adottata se vogliamo conservare le rimesse statali – ha concluso l’assessore Minervini – ma se a livello nazionale dovesse emergere l’orientamento a cancellare le comunità montane, il governo regionale non avrebbe difficoltà ad adeguarsi. Il punto è non perdere i 4,5 milioni di euro ed è quello che avverrebbe, allo stato attuale, in mancanza di indicazioni statali, sostituendo alle comunità le unioni di comuni montani, come richiesto dall’Anci. Di fatto, però, le comunità montane da noi ridisegnate ricalcano proprio queste unioni’.