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“Colleghi imprenditori, sveglia il turismo sul Gargano è da codice rosso”

Il promontorio secondo Paolo Rosiello, tra problemi e soluzioni.
Rivedere i prezzi di listino, ampliare l’offerta turistica, questi sono le due urgenze di Vieste per Paolo Rosiello, operatore turistico e vicepresidente provinciale di Confcommercio per un settore “in codice rosso”. È dura la vita per gli albergatori, tra mutui con tassi di interesse in costante lievitazione e infrastrutture di trasporto “ancora all’anno zero”. Ma se le seconde (in primis l’aeroporto) sono di competenza degli enti locali, il rinnovamento del sistema turistico è una faccenda che devono sbrigarsi direttamente i privati. Oltre i prezzi, c’è una Foresta Umbra da far rivivere

 

Il villaggio ScialMarino ha aperto i battenti nel lontano 1976 quando gli statali e gli operai erano alla ricerca di vacanze nella natura e dalle spese ridotte. Un turismo che oggi è cambiato e del cui cambiamento è consapevole Pasquale Rosiello con un lungo passato da amministratore a Vieste. “E’ tempo che gli operatori turistici si assumano le loro responsabilità”, dice. Responsabilità che non si fermano davanti al cancello del proprio camping o del proprio albergo ma che si affacciano sull’intero territorio.
“Io credo che si stia chiudendo un percorso storico che vede un’evoluzione dei flussi turistici – commenta Rosiello –. Un cambiamento che ci ha colti  impreparati e la responsabilità è un po’ di tutti quanti. Perché non siamo stati capaci in tutti questi anni di creare una seria rete di infrastrutture. E parlo di reti di trasporto e proposte turistiche”.
Ce ne sarebbe bisogno visto la difficile situazione economica che l’Italia sta vivendo. “Che ci sia un calo di presenze è innegabile – dice l’albergatore viestano – il trend è negativo e se prima toccava soltanto le piccole e medie strutture oggi ne sono coinvolte anche le grandi. Senza esagerare oggi è codice rosso”. Un settore in crisi fatto da imprenditori che hanno acceso mutui su mutui nell’arco degli ultimi cinque anni per far fronte a necessari investimenti, oggi al palo. “E’ una situazione da affrontare seriamente, innanzitutto da parte di noi singoli operatori. Io personalmente a settembre valuterò l’ipotesi di rivedere i prezzi. È una cosa che invito a fare a tutti i colleghi, perché si sia proceduti con aumenti a volte non giustificati da ragioni di mercato”. Ora Rosiello parla da vicepresidente provinciale di Confcommercio. “Ci attende un autunno caldo, durante il quale dovremo difendere questo territorio su tutti i tavoli istituzionali politici e imprenditoriali. Dovremo attivare i nostri referenti in parlamento e in Assindustria perché si sensibilizzino le categorie verso obiettivi strategici e ben definiti – dice Rosiello – basta con aiuti indiscriminati. Si deve attivare un aeroporto? Bene, si trovino i soldi per farlo”.
Per evitare che il servizio di eliambulanza sul Gargano venga trasformato in elisoccorso i sindaci dei comuni interessati si sono organizzati in un comitato, “perché non farlo anche per i turismo? – domanda Rosiello – e perché non valutare per bene la funzionalità dell’Apt? Cosa ha prodotto fino ad oggi? Forse sarebbe meglio una cabina di regia composta da Camera di Commercio, privati ed enti pubblici”. 
Per Rosiello i punti sono due: offerta turistica e trasporti. “Il Parco nazionale del Gargano ha più di dieci anni, eppure fino ad oggi questo ente ha solamente gestito vincoli a tutela della natura che, sia ben chiaro, sono fondamentali. Ma io immagino anche una Foresta Umbra produttiva, al servizio sia di attività didattiche che turistiche, ad esempio creando giardini e un grande orto botanico che raccolga le tantissime varietà di orchidee selvagge presenti e le essenze. Non dobbiamo rendere inutile un Ente Parco che fino ad oggi ha prodotto ben poco”.
E poi ci sono i trasporti, tema caro a Paolo Rosiello che lo ha affrontato anche con lettere pubblicate nel passato recente su l’Attacco. “Su questo fronte siamo all’anno zero”, dice. I voli aerei low cost oggi mettono a disposizione mete lontane anche del turismo medio e medio/basso fatto di impiegati e operai. “E’ quello che caratterizza il Gargano. E se noi vogliamo intercettare di nuovo i turisti stranieri ma anche quelli del Nord Italia dobbiamo dare loro la possibilità di prendere un aereo e arrivare sul Gargano in un’ora, due, senza dover spendere quindi 300 euro di benzina”. La stagione subirebbe un ampliamento e “vedremmo turisti da aprile fino ad ottobre. Non penso che il vecchio progetto di procedere con le gallerie sulla Foggia-Vieste sia realistico, discorso che vale anche per un ipotetico aeroporto sul Gargano. Appartengono al mondo dei sogni – commenta – Oggi dobbiamo guardare a ciò che è possibile, e io credo che l’aeroporto dell’Amendola debba essere ripreso seriamente in considerazione”.

L’aeroporto militare foggiano di Amendola conta più di 300 ettari di terreno sui quali pesa un decreto del ministero della Difesa che ne vieta un uso civile seppur parziale. È questa la piattaforma logistica alla quale Paolo Rosiello guarda con molto interesse. “Ho una lunga esperienza da amministratore e so quanto siano lunghi certi processi ma credo anche che si possa avviare un dialogo con il governo centrale”, dice aggiungendo che “l’impossibilità di uso di un una piccola pista per voli charter è tutta da dimostrare. Non credo che una concessione per quattro mesi l’anno sia una richiesta esagerata. Tutto quel terreno attualmente inutilizzato – continua – è davvero uno schiaffo al territorio”.
La necessità di una aviosuperficie è reale per l’imprenditore ma non è il solo. Sono molti gli operatori turistici che lo richiedono e lo stesso comune, con il lavoro di Nicola Rosiello (suo nipote), assessore al Turismo e cultura che ha riportato all’attenzione del consiglio il progetto di una pista a Vieste. Un progetto “antico” sul quale lavorò anche la giunta di Mimì Spina Diana negli anni ’90 ma che non si tradusse in un business plan ben definito (autocritica che l’ex sindaco ha fatto durante una chiacchierata qualche giorno fa con l’Attacco).