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Opposizioni centrodestra ‘Siamo di fronte ad invasione politica in sanità’

Sulla sanità, le opposizioni di centrodestra attaccano la maggioranza che governa alla Regione. ‘Siamo sulla strada del non ritorno. Siamo di fronte ad una totale irresponsabilità e superficialità di Vendola, ad un’invasione della politica nella sanità. Prima se ne vanno a casa e meglio è per i pugliesi.’. Le opposizioni di centro destra in consiglio regionale continuano a lanciare pressanti allarmi sul ‘malgoverno della sanità’ e ad avvertire i pugliesi ‘dei possibili danni economici che potrebbero scaturire da questa gestione dissennata e delinquenziale della sanità’. ‘Non è la prima e non sarà l’ultima conferenza stampa – ha avvertito il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Rocco Palese – il problema è che i nostri allarmi sono sempre rimasti inascoltati da parte della maggioranza. Noi abbiamo invece il dovere di informare i pugliesi su quanto sta succedendo’. Un sistema ormai in tilt per Palese che ha individuato in alcune scelte strategiche, le cause del collasso del sistema sanitario. Prima di tutto ‘un Piano della sanità bloccato da tre anni e mezzo, in assenza di adozione di un altro Piano, poi l’accorpamento delle Asl, nel modo in cui è avvenuto e infine i cambi continui dei vertici delle direzioni generali e dei direttori amministrativi e sanitari delle asl’. E poi giù l’elenco dei nomi. ‘Da Domeniconi a Trianni, Portaluri, Colasanto, Urago fino ad arrivare alla vicenda ultima delle dimissioni di Castorani’. Il problema per Palese è ‘l’invasione totalizzante della politica nella sanità’ e a testimonianza di ciò ha voluto citare la frase di Portaluri: ‘è più facile trovare un consigliere regionale nei corridoi delle asl che non nel loro luogo naturale, cioè nel Consiglio regionale’. ‘Queste scelte strategiche sbagliate – ha continuato il presidente di Forza Italia – hanno portato alla spesa fuori controllo e all’abbassamento della qualità nei servizi erogati. Non dimentichiamoci che la Puglia è stata commissariata per ben due volte dal governo Prodi, nel 2006 con un disavanzo di 211 milioni di euro e nel 2007 con un disavanzo di 310 milioni di euro. Hanno aumentato le tasse, e ora? I pugliesi vogliono sapere se nel 2009 il governo Vendola le aumenterà ancora. Voglio ricordare poi che la spesa farmaceutica è già aumentata del 7% nei primi sei mesi del 2008 e che oggi i fornitori vengono pagati anche con 400 giorni di ritardo (fino a febbraio del 2005 venivano invece pagati entro 140 giorni). Sintomatico infine – ha continuato Palese – che il presidente di una commissione di maggioranza sia entrato in dissidio e in conflitto con lo stesso governo per le scelte e i metodi adottati per le ultime nomine nelle Asl’. Per il presidente del gruppo di An, Roberto Ruocco ‘siamo al secondo atto del valzer delle poltrone. Dopo il balletto per Lecce, Brindisi e Bari assistiamo a quanto sta accadendo nella Asl di Foggia, dove il muro alzato dal Pd provinciale ha di fatto bloccato la volontà del presidente Vendola. Vedremo alla fine chi vincerà. Intanto cominciamo a chiedere ai pugliesi se, dopo mille miliardi di veccie lire di debiti e l’aumento delle tasse, stavano meglio nel 2005 con la nostra sanità o oggi con quella di Vendola’. Per il consigliere del gruppo misto Giammarco Surico, ‘le nomine recenti sono state fatte da una Giunta in preda al panico e alla disperazione. Oggi i direttori nominati da Vendola fanno parte della classe dirigente scelta da Fitto. Quei poteri forti – ha detto infine Surico – cui fa riferimento Castorani, sono quei poteri forti che si annidano nella giunta di Vendola e sotto il peso dei quali, lui stesso ha dovuto soccombere’. ‘A settembre, se non ci danno la garanzia della copertura finanziaria sul Piano, noi non saremo neanche disposti a discutere’ ha detto il vicepresidente dell’Udc Antonio Scalera mentre il capogruppo della Puglia prima di Tutto Francesco Damone ha ricordato, un Vendola ‘che tre anni fa sembrava San Francesco D’Assisi, oggi invece sembra più un lupo che preferisce proteggere i poteri forti anzichè gli ammalati’. Infine Damone ha sostenuto l’illegittimità dell’atto di costituzione della società Sanitaservice ‘perchè un sub commissario della Asl è diventato, contemporaneamente, amministratore unico della società. La mattina fa il sub commissario e la sera fa l’amministratore. Siamo di fronte ad un conflitto di interessi’.