Menu Chiudi

Dighe svuotate, emergenza idrica specie in agricoltura

Tra dieci giorni per l’agricoltura di Capitanata i rubinetti potrebbero chiudersi. A lanciare l’allarme dell’emergenza idrica è il Consorzio di Bonifica che lascia parlare i numeri. La Diga di Occhito oggi accoglie 43 milioni di metri cubi rispetto ai 250 che potrebbe contenere, quella di Capacciotti 7 su 48, la diga Capaccio sul Celone 2milioni e 600mila metri cubi su 16 milioni ed infine l’invaso di San Pietro ( sull’alta Irpinia) 7 milioni di metri cubi su 16. Con questi quantitativi l’acqua potabile potrà essere assicurata fino a gennaio-febbraio mentre per l’agricoltura la situazione è critica, basti pensare che invece dei 2050 metri cubi di acqua per ettaro gli agricoltori ne hanno a disposizione soltanto 400. L’irrigazione è cominciata il 18 luglio anzichè ad aprile e tra 10 giorni potrebbe non esserci più acqua disponibile. La situazione critica non riuscirebbe a risolverla neanche la nuova Diga di Piano dei Limiti, anche se in caso di pioggia, servirebbe a raccogliere altri 42 milioni di metri cubi d’acqua. Per la realizzazione del nuovo invaso si attende l’intesa tra Puglia e Molise dato che dovrebbe sorgere al confine tra le due Regioni. Un’intesa che finalmente sbloccherebbe i finanziamenti del Piano Irriguo Nazionale, pari a 136 milioni di euro, che si rischiano di perdere perchè già in proroga da due anni. Ora che l’accordo tra la Regione Puglia e i Comuni di Carlantino, Casalnuovo e Celenza è stato raggiunto, il Molise fa un passo indietro e chiede altro tempo. Il timore è che si possa ripresentare lo scenario del 2001, quando il ‘no’ del Molise fece naufragare gli accordi sull’acqua della diga di Biferno.