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COLANINNO, OSPITIAMOLO AD AUREA

Il Gargano non è un territorio qualunque.

 

L’occasione va colta al volo e non può essere mancata assolutamente. Per diverse ragioni, ma per due motivi in particolare: per rilanciare in maniera adeguata la Borsa del Turismo Religioso e delle Aree protette, dalla nuova piattaforma fieristica della location foggiana, e per dare prospettiva, una volta per tutte, all’aeroporto del Gargano, chiudendo definitivamente il capitolo angosciante e caricaturale dell’aeroporto di Foggia.
 
Roberto Colaninno, presidente designato della cordata che intende rilevare la parte
sana di Alitalia (e solo quella), in un’intervista a Ezio Mauro lo ha detto a chiari lettere, esplicitando la sua idea per razionalizzare il sistema aeroportuale italiano, sviluppatosi attorno a troppi campanili.
 
“Per far partire un aereo, bisogna prima avere una base-clienti più larga e più costante, e bisogna rivolgersi ai gestori degli aeroporti, delle autostrade, delle ferrovie per coordinare una gestione che riesca ad ottimizzare il sistema. Stiamo parlando del futuro dell’Italia. E c’è poco da fare, con un campione nazionale è più facile fare sistema”.
 
Bene. Il Gargano non è una delle tanti parti indistinte del territorio italiano in cerca del suo “scalo” di riscatto. Il Gargano è l’area col tasso di ricettività più significativo del sistema Puglia e quella con la più variegata tipologia di offerta turistica. Dal balneare al religioso, dal naturalistico al culturale, dall’eno-gastronomico al termale. Eppure, scomparse le code di tedeschi e di francesi dalle nostre autostrade, esso continua ad essere abbandonato alla deriva di 3 ore di collegamento in pullman da uno scalo aeroportuale all’altezza delle sue aspettative.
 
Il Gargano può essere l’occasione per mettere alla prova lo spirito pratico, intraprendente e responsabile di un industriale della caratura di Roberto Colaninno. C’è un’opportunità di mercato da cogliere. E’ viva, è pronta (da tempo) ed è funzionale al rilancio di uno dei settori a più alto potenziale di crescita del sistema produttivo Italia.
 
Faccio appello all’Assessore al Turismo e Industria alberghiera, Massimo Ostillio, allo stesso presidente Vendola, al presidente dell’Ente Fiera di Capitanata, Gianni Mongelli, al neo-presidente della Camera di Commercio, Eliseo Zanasi, al presidente della Provincia, Antonio Pepe ed anche agli organismi direttivi locali di Confindustria, per riuscire ad ospitare Colaninno a novembre ad Aurea. Confrontarsi sulle soluzioni al problema e misurare la capacità di risposta “concreta”, nella fase più favorevole e più intensa di entusiasmi per il nuovo corso della compagnia di bandiera italiana.
 
La scommessa Gargano, come la scommessa Puglia e più in generale la scommessa Italia, non può che essere giocata in una chiara ed efficace logica di sistema. E’ ora di passare dai proclami ai fatti. E’ ora di dimostrare di essere capaci di non andare più in ordine sparso. Di non subire il cambiamento, ma essere capaci di provocarlo, di volerlo e di gestirlo. Altrimenti, la marcia compatta federalista non esiterà a passare con i suoi cingoli sulle briciole dell’eterna e irrisolta “questione meridionale”.