Menu Chiudi

Dissesto idrogeologico: Lesina Marina, riavviato il monitoraggio

L’attività consiste principalmente nella esecuzione di indagini geognostiche, finalizzate all’individuazione di cavità presenti nel sottosuolo nella fascia centrale dell’abitato

 

Sono riprese a Lesina Marina le attività di monitoraggio affidate all’impresa Servizi e Costruzioni Srl dall’Autorità di bacino per la valutazione del fenomeno di dissesto idrogeologico. L’attività consiste principalmente nell’esecuzione di indagini geognostiche, finalizzate all’individuazione di cavità presenti nel sottosuolo, nella fascia centrale dell’abitato di Lesina Marina. Le attività riprese riguardano quelle previste dal primo progetto di indagini, il cui obiettivo è quello di conoscere l’evoluzione del fenomeno in una zona distante dal Canale Acquarotta, poiché in questa ultima sono state già svolte in passato delle indagini.
Dopo aver appreso ufficialmente di un ulteriore finanziamento di €400.000,00 per il completamento del monitoraggio, il Sindaco di Lesina, Giovanni Schiavone, lo scorso 20 agosto, ha chiesto alla protezione Civile e all’Autorità di Bacino di utilizzare il secondo finanziamento per effettuare indagini prioritariamente ed unicamente nella zona ritenuta di massima cautela e cioè quella prospiciente il canale Acquarotta, per avere dati aggiornati (le ultime indagini risalgono agli anni 2000-2001). L’obiettivo è quello di avere una valutazione dello stato di pericolosità in quella zona che è stata oggetto di sgomberi e di procedimenti tecnico-amministrativi con i quali si è chiesto la partecipazione dei proprietari nella valutazione dello stato del rischio dei relativi fabbricati.
La richiesta è stata discussa anche nel Comitato Tecnico Operativo nella seduta d’insediamento del 29 agosto nella nuova sede della protezione Civile di Bari. Nell’occasione era stata data la priorità per una valutazione dello stato di pericolosità della zona.
“E’ una decisione importante -ha commentato Giovanni Schiavone, Sindaco di Lesina- che metterà nelle condizioni, seppur minime, di ponderare bene e meglio sulle aree a maggiore pericolosità e rischio, anche per rivedere eventualmente le procedure avviate nei confronti dei tantissimi proprietari che dovranno documentare, attraverso indagini e certificazioni, lo stato di rischio dei propri fabbricati”.
Bisognerà, quindi, attendere alcuni mesi per avere l’esito del nuovo studio di monitoraggio perché si possa realmente avere una situazione conoscitiva aggiornata di quella zona, in contemporanea alle attività di indagini già in corso nel corpo centrale dell’abitato di Lesina Marina.
Per tutta l’estate l’Amministrazione Schiavone si è impegnata nel cercare di definire provvedimenti per la tutela della pubblica e privata incolumità, così come sollecitati dal Tavolo tecnico di lavoro appositamente costituito il 30 aprile scorso, nelle diverse sedute avute luogo a Lesina e nella Prefettura di Foggia.  Il Comune di Lesina ha effettuato, inoltre, massicce campagne di informazione sul fenomeno, anche attraverso manifesti murali e due conferenze pubbliche tenute l’08 e il 22 agosto; ha ordinato una riduzione del traffico veicolare pesante, la delimitazione e recinzione delle aree con cavità e l’attivazione delle procedure per gli sgomberi.
Va anche sottolineato però, che il sindaco di Lesina dal principio ha assunto una posizione divergente rispetto al resto del Tavolo tecnico ed in particolare al Prefetto Calvosa in ordine agli sgomberi. Il sindaco ha operato una distinzione sostanziale tra le due palazzine che sono state oggetto di apposita ordinanza di sgombero, per delle oggettive valutazioni che ne hanno determinato la decisione, e gli altri fabbricati ai cui proprietari è stata chiesta una partecipazione nella valutazione dello stato del rischio.
Sul versante dei lavori di messa in sicurezza del Canale Acquarotta, il 3 settembre il Tar Puglia, che avrebbe dovuto pronunciarsi sul ricorso proposto dalla ditta classificatasi seconda, per effetto del relativo appalto pubblico, ha rinviato la discussione dell’istanza cautelare all’udienza del 1° Ottobre 2008.
Il Comune, quindi, dovrà impegnarsi in queste ore in una necessaria e indifferibile riflessione: se dare corso alla consegna provvisoria dei lavori sotto riserva di legge o meno, stante l’urgenza di intervenire prima che il clima autunnale e invernale diventi un ulteriore ostacolo per all’avvio dei lavori. Tutto questo proprio mentre i diversi Comitati, sorti a favore di Lesina Marina per seguire la situazione di dissesto, hanno chiesto al Sindaco e alle Autorità interessate, tra cui il Presidente Nichi Vendola e l’Autorità di bacino, di non far avviare i lavori, poiché rappresentano solo un tentativo di mitigazione e non di risoluzione del problema. Il Comitato Tecnico Operativo nella seduta del 29 agosto aveva, però, sollecitato i lavori subito dopo la pronuncia del Tar Puglia.
Il Sindaco resta fiducioso nella dichiarazione dello stato di emergenza che dovrà essere sollecitata alla Presidenza del Consiglio e alla Protezione Civile Nazionale, poiché potrà essere di grande aiuto alla risoluzione del problema, con le assegnazioni di priorità di finanziamento. Gli interventi necessari comportano risorse finanziare adeguate, a partire dalla realizzazione di una rete di fogna bianca, all’impermeabilizzazione e interramento dell’attuale Canale Acquarotta con la riapertura del vecchio alveo, alla chiusura delle cavità createsi e quindi al ripristino dello stato dei luoghi.