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S. Pio, il simulacro non andrà in processione

Si sa, nella Chiesa i litigi sono banditi, le voci di dissenso contenute e le divergenze accettate come normali scambi di opinioni. Ma sul no all’esposizione del corpo di San Pio per il 23 settembre, giorno del 40esino anniversario della morte dell’ultimo grande mistico apparso sulla Terra, in processione per le vie citttadine di San Giovanni Rotondo, troppe cose non quadrano. Se in Convento regna una calma apparente, in città le voci, i sussurri e le chiacchiere si sprecano. E pure a iosa. Qualcuno parla addirittura di forti tensioni nel mondo ecclesiastico, seppure celate con una certa abilità. Però il comunicato congiunto tra Frati e Vescovo smentirebbe il tutto. Ad ogni buon conto, oggi di certo c’è solo che il prossimo 23settembre, la salma del Santo del Gargano rimarrà nella teca di Santa Maria delle Grazie. E che le notizie circolate in questi giorni, circa una paventata esposizione per quel giorno della salma del frate stigmatizzato, sarebbero da ritenere infondate, secondo quanto riportato da un comunicato dei Frati Cappuccini. Il quale, se dà l’ufficialità sul “no al corpo di San Pio in processione fra poco più di dieci giorni”, tace invece sulle motivazioni alla base di questo rifiuto. Un silenzio che non aiuta, nè sgombra il campo dagli equivoci. Ma, anzi, al contrario si presta ad una infinità di interpretazioni. Perché di rifiuto si tratterebbe, in quanto l’idea dei Frati Cappuccini di “ricreare” lo stesso scenario di 40 anni fa, con la salma di Padre Pio in auto in giro perle stesse vie cittadine percorse allora, era stata avanzata nei giorni scorsi, era circolata con insistenza negli ambienti religiosi ed aveva finanche suggestionato più di qualche prelato, prima di essere bandita e sepolta, e giudicata non opportuna. Sul come poi siano andate effettivamente le cose, ognuno dice la sua, e i contorni della vicenda tendono “al giallo”.