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Piano Sanitario regionale: critiche dal Forum delle Associazioni Familiari di Puglia

Critiche del Forum delle Associazioni Familiari di Puglia al Piano Sanitario regionale. Il Forum aveva presentato nelle sedi regionali competenti contributi approfonditi  e proposte articolate, rinnovando in particolare la reiterata richiesta di una piena applicazione della legge regionale 30 del 1977, da tempo inattuata. “Con l’integrazione dei Consultori retti da Associazioni ed Enti non profit autorizzati nella rete dei consultori pubblici pugliesi, auspicata negli emendamenti al Piano presentati dal Forum, la Puglia affianca Regioni come la Lombardia, che da tempo avevano compiuto questo passo; diamo atto della sensibilità dimostrata dal Consiglio regionale che ha approvato questo provvedimento all’unanimità. Ma il Forum non condivide la riduzione del consultorio familiare a semplice ambulatorio medico, una politica di prevenzione degli aborti fondata sul ricorso alla “pillola del giorno dopo”; ritiene inaccettabile  l’allontanamento dai consultori dei ginecologi obiettori di coscienza, e non approva l’esclusione della famiglia dalla definizione  dei contenuti e dei metodi di  educazione sessuale per i nostri giovani: il Piano, infatti, relega i genitori al ruolo di destinatari di tali percorsi, non di soggetti protagonisti di un compito educativo che ci compete secondo la Carta  Costituzionale. E’ evidente che la cultura  del Piano Sanitario è diversa dall’antropologia cristiana alla quale si conformano le nostre associazioni e la gran parte delle famiglie pugliesi. Continueremo la nostra azione critica e  propositiva in Regione, perché – conclude il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia – non manchi la voce delle famiglie, in un dialogo con le Istituzioni che si fondi sull’ascolto e sul rispetto reciproci”.