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Vieste/Giuffreda PD: “basta con la politica che dice troppi si”

L’incidente verificatosi, fortunatamente senza conseguenze serie per le persone, sabato sera lungo il viale XXIV Maggio, era largamente preannunciato. Con il restringimento della carreggiata e la permanente sosta in zona vietata dei veicoli c’è solo da meravigliarsi come mai non se ne siano verificati altri e di più seri. Qualche riflessione. Dopo le ore venti, Vieste è un paese abbandonato ed in preda alla più completa anarchia. Non un vigile urbano “visibile” nelle zone a maggior traffico; presenza sporadica e comunque “di passaggio” delle altre forze dell’ordine (per lo più carabinieri); strade abbandonate in preda ad abusi di ogni tipo. Non sfugge ai più che, lungo il viale in questione, il parcheggio lungo il lato destro a scendere, in sosta vietata, è la prassi. Poche le multe fatte nel corso della mattinata, quando si vedono i vigili urbani, che comunque fanno il loro dovere. Ma è nelle ore serali che si verifica una vera e propria emergenza. Marciapiedi occupati dagli esercizi commerciali, di ogni tipo, che in alcuni tratti impediscono il passaggio di pedoni costretti a continue deviazioni (per i disabili si tratta di una vera disavventura); strada occupata da bar e ristoranti che concorrono a restringere ulteriormente la carreggiata; divieto di sosta in prossimità del semaforo costantemente ignorato.
Un far west. Se si esclude il corso Fazzini, dove l’isola pedonale funziona e viene fatta rispettare, per le altre zone centrali del paese, sembra di vivere nel far west con la più assoluta impunità. Bar che deliziano(?) le orecchie con musica ad alto volume anche dopo la mezzanotte, in disprezzo dell’ordinanza sindacale, con grave pregiudizio per il sistema nervoso di residenti, costretti a subire un’autentica tortura, ma anche dei malcapitati ospiti che hanno avuto l’infelice idea di prendere in affitto una casa nelle loro immediate vicinanze; strade chiuse, nelle quali, per gli autorizzati possessori di posti auto, è impossibile accedere perché invase da tavolini ed in alcuni casi da divani; ristoranti e pizzerie di pochi metri quadrati “costretti” ad occupare marciapiedi e strade che obbligano i pedoni a cimentarsi in una sorta di percorso ad ostacoli. Addirittura, al semaforo di via Manzoni viene legalizzata, con tanto di cartello, la fermata dei taxi con notevole intralcio alla circolazione sopratutto in concomitanza dell’arrivo degli autobus di linea.
L’ordinanza sindacale. Serve a regolamentare l’esercizio delle varie attività nel rispetto dei diritti di tutti. È il “vangelo” per la convivenza civile, lo strumento indispensabile per garantire un minimo di qualità della vita nel corso della stagione estiva. Il problema vero è che non c’è nessuno che possa farla rispettare eppure l’ordinanza recita "ai Comandi di Polizia operanti sul territorio comunale è demandato il compito di vigilare sull’esatta osservanza della presente ordinanza”. Provate a chiamare il comando vigili urbani o gli stessi carabinieri per far abbassare il volume ai bar o ad impedire che furgoni con altoparlanti a volume elevatissimo attraversino l’isola pedonale per annunciare spettacoli presso le discoteche più in voga della città, non sperate che il problema possa risolversi. Le attività rumorose smettono solo perché finisce l’estate. A cosa serve, allora, l’ordinanza sindacale? A far stare gli amministratori in pace con la propria coscienza! I
Il problema vero. Non è certo il caso di scaricare la responsabilità su chi è demandato alla vigilanza che, comunque, ha una certa responsabilità ( è difficile sostenere, per chi opera sulla strada, che non si vedono le illegalità o non si “sentono”). La vera responsabilità è da attribuire ad una politica che dice troppi si, che non riesce a far rispettare le regole, che non sostiene concretamente chi è deputato al controllo, che non difende i diritti dei cittadini; una politica al servizio di pochi. La stagione estiva è finita. Bisogna correggere gli errori. È il caso che l’amministrazione comunale dia un segno concreto di attenzione a questi problemi.
Antonio Giuffreda – consigliere comunale PD Vieste –