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Vico, il sindaco: “Non c’è alcuna crisi ma la zona artigiana va dimensionata”

Il sindaco e l’esecutivo di Vico del Gargano rassicurano i consiglieri di opposizione che la maggioranza gode ottima salute, quindi nessuna fibrillazione all’interno dell’esecutivo, anzi, il tutto scorre liscio come l’olio. <<Un semplice rinvio del Consiglio comunale – si legge in una nota diffusa da Palazzo di città – è stato presentato come spaccatura nella maggioranza guidata da Luigi Damiani. Allo scopo di tranquillizzare l’opinione pubblica vichese – viene sottolineato – si assicura che non esiste nessuna spaccatura nella maggioranza, ed in modo specifico, sulla zona artigianale di Vico del Gargano». Con lo stesso comunicato viene spiegato che “L’unico confronto, sereno e pacato, riguarda, guarda caso, proprio il dimensionamento della zona artigianale, fatto dalla precedente amministrazione Amicarelli, e se questo corrisponde alle reali esigenze della comunità, oppure se non si tratta di un grossolano errore di valutazione”. I consiglieri dei due gruppi di minoranza sono, però, di diverso avviso e parlano di una maggioranza che è totalmente spaccata su come affrontare e gestire il problema della zona artigianale”, argomento – spiegano i quattro consiglieri – che era tra quelli che lo stesso esecutivo aveva voluto inserire come punto all’ordine del giorno”. Argomento che, per l’opposizione, non viene volutamente affrontato, tant’è che, ancora una volta, è stato rinviato da parte della maggioranza.
Il dato che lascia un po’ perplessi riguarda il fatto che nella nota non si faccia alcun riferimento ai motivi che, nell’arco di meno una settimana, hanno impedito che le sedute della massima assise cittadina, che si sarebbero dovute tenere, rispettivamente, il 19 settembre (prima convocazione) e il 24 (seconda convocazione), siano andate deserte, guarda caso, per mancanza del numero legale che, normalmente, non può che essere garantito dalla maggioranza.
Tornando al punto che terrebbe, almeno secondo quanto ritengono i consiglieri di minoranza, sui carboni accesi l’Esecutivo, si tratta del completamento dell’attuale zona artigianale.
Un progetto che la precedente amministrazione Amicarelli aveva approvato,tant’è che, prima dello scioglimento del Consiglio comunale (novembre 2006), a seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri di maggioranza, aveva provveduto anche ad emanare il bando per l’assegnazione dei nuovi lotti. Il completamento dell’attuale area destinata agli insediamenti prevedeva la realizzazione, di nove comparti, composti da lotti con una superficie, rispettivamente, di cinquecento e cinquecentocinquanta metri; stabiliti anche i costi, quindicimila e diciannovemila euro. Gli immobili erano destinati ad attività artigianale, commerciale e industriale; nelle aree, destinate ai servizi, erano previsti edifici pubblici e di uso pubblico a servizio del pubblico e del Pip, quali uffici, mense, alberghi, attrezzature sociali e ricreative, consortili, sanitarie e scuole, nonché i parcheggi pubblici. Molto curate anche le zone di parcheggio: tanto verde allo scopo di creare delle barriere visive fra le macchine in sosta. Aree a verde di rispetto da sistemare con alberi e cespugli da fiore o a prato coltivato e con attrezzature di gioco all’aperto: in totale, poco più di settemila metri di superficie.
Francesco Mastropaolo