Menu Chiudi

Caos nella sanità/ La guerra di Dino Marino. Inghingolo a rapporto da Tedesco

Troiano, la vittima della faida nel PD.

 

Non ci crede proprio nessuno che Donato Troiano si sia dimesso perché sente di aver fatto il proprio dovere. Il commissario straordinario della Asl sarebbe stato invitato a lasciare lo scettro bollente dal governatore Vendola e da Alberto Tedesco. Motivo sussurrato, l’avvio di indagini della procura su delibere e gare d’appalto. C’è persino chi pensa di avere avvistato ieri mattina l’ex sindaco di Monte in questura. Ma sono solo dicerie. Troiano ha giocato d’anticipo. Le ragioni vere e neppure troppe sommerse sono da ricercare tutte in una frattura interna al Pd. Troiano sembra aver pagato
le contraddizioni interne al partito. Ha operato in assenza di un rapporto fiduciario con il governatore. Già a luglio si registrò il tentato blitz di Vendola per mettere a capo della Asl  foggiana il dirigente barese Valente. Blitz sventato da una delegazione del Pd, partita in tutta fretta da Manfredonia alla volta di Via Capruzzi. In quel caso il problema fu solo posticipato. La frattura interna al Pd vede contrapposto l’asse Cerignola Gentile a quello sanseverese di Dino Marino. Nel mezzo, Riccardi e Campo che due mesi fa, il mattino dopo la diffusione della notizia della rimozione di Troiano, andarono a Bari a trattare la questione. La delibera di affidamento a Valente era già pronta ma venne bloccata. Oggi è Marino quello che si è messo di traverso a Troiano.
Saltata la possibile candidatura a sindaco di San Severo, il presidente della commissione sanità rivendica un ruolo interno alla Asl foggiana. Allo stato dei fatti nessun dirigente foggiano sembra avere interesse ad entrare nel conflitto tra le anime del PD. Secondo alcune indiscrezioni, l’assessore alla salute della regione, Alberto Tedesco avrebbe convocato il subcommissario della Asl, Savino Inchingolo per offrirgli l’incarico di commissario. Ma il diretto interessato, contattato dal nostro giornale, smentisce. “Non mi ha chiesto questo. Ho avuto un incontro con l’assessore ma non mi ha chiesto questo. Adesso è presto per parlare”. Inchingolo ci tiene a precisare che il suo nome non figura nemmeno nell’apposita lista dei direttori generali. Intanto l’opposizione fa fronte comune. Troiano è una vittima della maggioranza. Per Cecchino Damone, consigliere de La Puglia Prima di Tutto, il commissario è stato fatto fuori da Vendola..
<<Le dicerie — spiega a l’Attacco — sulle indagini sono uno spauracchio. Una voce messa in giro. Troiano è uno di quelli che ha coperto troppo i compagni di merende che lo hanno tradito. E’ stato condizionato e costretto a fare scelte clientelari. Troiano è stato una vittima dei suoi stessi compagni. Si era sforzato con l’eliambulanza e con scelte che non ho condiviso personalmente ma era uno che ha operato. E uno che ha dato tutto alla sinistra ed è stato abbandonato nel momento del bisogno. Ma questo è il governo della sinistra. Non c’è stato un discorso politico concreto; Il Gargano Nord e San Severo sono stati discriminati. Noi adesso non faremo più sconti a nessuno. Chiunque verrà. Arriveremo anche in procura.” Sulla stessa linea, Roberto Ruocco consigliere e capogruppo regionale di An. “L’obiettivo — spiega al nostro giornale — principale è la guerra tutta interna che si sta consumando in seno alla sinistra. E questo rappresenta un grosso deficit. Per quanto riguarda noi sarebbero dovuti andare a casa dal primo giorno. E poi bisogna farsi dire che si sono detti. E non è che ci possono venire a raccontare che ‘ho fatto il mio dovere e me ne vado”.
Rocco Palese, capogruppo azzurro in consiglio regionale si dice preoccupato delle liti interne al centrosinistra che, a conti fatti, si ripercuoterebbero quasi esclusivamente sui cittadini e sugli ammalati. “Le strutture sanitarie pugliesi — chiosa Palese — sono pervase da oltre tre anni e mezzo dall’assoluto caos con i vertici delle Asl seduti al loro posto, figuriamoci cosa sta accadendo a Foggia senza alcuna guida”.
Nessun commento invece dal fronte dei consiglieri di maggioranza.

Il presidente in camper, per accaparrarsi nuovi voti. Inevitabile il riferimento all’ASL e a Troiano.
E’ partito ieri mattina il tour in camper del presidente della commissione sanità Dino Marino in giro per la Capitanata. Scendere tra la gente e rafforzare il rapporto con gli elettori. Ecco gli obiettivi. Prima tappa, Foggia nella piazza adiacente il quartier generale della Asl.
“E l’inizio di un tour — ha spiegato il consigliere Pd – che faremo per tutta la Capitanata per mettere in risalto tre anni e mezzo di governo della regione e tutte quelle cose che hanno permesso alla Puglia di essere una delle regioni guida, con un pil che ha registrato una delle crescite più alte a livello nazionale.” Tra i buoni propositi anche quello di superare il deficit comunicativo.
L’argomento del giorno ovviamente sono state le dimissioni del commissario straordinario della Asl Donato Troiano. Marino è l’unico a non aver firmato il documento di solidarietà al commissario uscente della Asl. “Perché non credo che ci sia bisogno di nessuna pressione. E sono azioni controproducenti — spiega a l’Attacco – . Il presidente Nichi Vendola e l’assessore Alberto Tedesco devono essere liberi di decidere. Verificheranno l’operato di Troiano e nel caso devono avere la autorità di decidere. Certo la Asl ha dato l’avvio a operazioni importanti come la Sanità Service e l’elisoccorso e gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti”. Marino pone l’accento sulla situazione finanziaria dell’azienda sanitaria. Non delle migliori. “E’ la situazione peggiore. I debiti dell’azienda sanitaria provinciale, in proporzione, sono i più alti della Puglia.” E di questo bisogna tenere conto. D’altronde direttori generali papabili non mancano. “Abbiamo tanti manager foggiani all’altezza”. Incalzato dal cronista, Marino fa un nome. E nemmeno troppo a caso. “Ce ne sono parecchi. Fuiano per esempio”. Fuiano ex direttore amministrativo del Riuniti e ex direttore generale dell’Asl Foggia 1 ovvero San Severo
Daniela Tondi
L’Attacco