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Mattinata/ Romiti (figlio) vuole Baia dei Faraglioni

Un lungo prato verde disseminato di poltroncine in vimini e amache color sabbia collega gli appartamenti alla recepiton. In fondo i clienti sono attesi da una piscina con tanto di bar in legno ed un ascensore per l’accesso alla caletta con una spiaggia che si affaccia sui che rendono unica la costa del Gargano. E questo l’ambiente di Baia Dei Faraglioni l’unico centro turistico in provincia di Foggia cinque stelle lusso, ricavato da quello che fino al 2004 era un semplice hotel a tre stelle. Questa esclusiva struttura con 44 stanze da (minimo) trecento euro a notte, nasce dalla felice idea
Giuseppe Ursi e Leo Delle Fave. Il primo è un promotore  finanziario originario di Stornara, che dopo aver lavorato per lungo tempo nella Banca Popolare di San Giovanni Rotondo ha fondato Centrofinanza spa, piccola banca d’affari (ha un capitale sociale di 600mila euro) con sede legale a Foggia in Piazza Marconi, che insieme a Sital srl ha acceso un leasing di 15 anni con Banca Italease, per avviare proprio l’attività di Baia dei Faraglioni. Centrofinanza, con certificazione della
Banca d’Italia, specializzata in strumenti finanziari come i derivati, vende nel suo collegio sindacale due importanti rappresentanti della “Cerignola bene”: Antonello Summa, esponente di primo piano del Pd provinciale e già assessore ai Lavori pubblici della Provincia e Marcello Monopoli professionista molto conosciuto in città. Il secondo socio di Baia, Leo Delle Fave, originario di Rodi Garganico, invece con l’Hotel Garden di San Menaio e Borgo Marina a Rodi si posiziona nella lista degli storici operatori turistici del Promontorio.
L’investimento sull’hotel è stato notevole, ricambiato da un fatturato cresciuto negli ultimi due anni del 28%. Ma a quanto pare, convention di professionisti e villeggiature di nababbi provenienti da tutto il globo non riescono a bilanciare le spese che la società (Baia dei Faraglioni srl) deve affrontare con l’apertura della nuova struttura a quattro stelle aperto nella zona Asi di Lucera, il Palace Lucera Hotel: 106 stanze, sala convegni, quattro sale ristorante e centro benessere sorti sei mesi fa con uno sforzo finanziario che in principio doveva essere di otto milioni ma che poi è lievitato fino ai 12. Di certo hanno aiutato i quattro milioni di finanziamento proveniente dal Patto territoriale, ottenuto grazie alla collaborazione del consorzio Prospettive Subappennino. Ma è un fatto che di quei milioni,ne sono arrivati fino ad ora soltanto due e mezzo. Il grosso lo ha fatto il mutuo contratto con Monte Paschi di Siena. La struttura di Mattinata occupa stagionalmente circa 100 persone, mentre nelle 104 stanze della lucerina lavorano tutto l’anno 40-50 persone. Le spese, quindi, sono davvero tante e qualche sofferenza Ursi e Delle Fave la vivono. Lamentele di fornitori nei ritardi nei pagamenti e di dipendenti in attesa di stipendi arretrati, stanno diventando sempre più frequenti. E allora? Il mercato è fatto da chi compra e da chi vende, e di certo Baia dei Faraglioni è una struttura che fa gola a molti. Il suo valore non sarebbe inferiore ai venticinque milioni e qualche proposta sarebbe già arrivata. Sembra di poter dire che di certo si sono affacciati due grossi nomi di caratura nazionale: fondo Opera società di investimenti, del gruppo Morellato, specializzata nei settori moda e lusso e una società di uno dei figli dell’ex dirigente Iri ed Rcs Cesare Romiti. Ma i due proprietari sotto 130 milioni non sembra vogliano neanche discutere di eventuali cessioni.
Francesco Bellizzi
l’Attacco