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Vendola ha siglato a Torino l’accordo con il Piemonte sulle energie rinnovabili

"L’idea è che se federalismo sarà, non rappresenterà uno scontro tra nord e sud, ma un rimescolamento delle carte. Noi non siamo dell’idea della difesa claustrofobica delle proprie identità, ma vogliamo operare per lo scambio e la cooperazione nel campo delle buone politiche".  Lo ha detto il presidente Vendola a Torino, dopo la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa sulle energie rinnovabili con la Regione Piemonte, rappresentata dalla presidente Mercedes Bresso. "E’ in atto da tempo una collaborazione con la Regione Piemonte soprattutto nel percorso di formazione del volontariato come quello che ha operato l’estate scorsa nelle operazioni di Protezione civile antincendio sul Gargano", ha aggiunto Vendola, sottolineando "lo scambio umano e professionale tra gli operatori delle due regioni". Vendola ha parlato anche del ventilato ritorno alle scelte nucleari da parte del Governo centrale. "Resto stupito quando sento parlare in Tv di nucleare sicuro – ha spiegato Vendola – che avrebbe risolto secondo il governo Berlusconi il problema di smaltimento delle scorie, dimenticando che al contrario noi siamo il Paese del sole e del vento, ma in ritardo perfino nei confronti della Germania. Noi diamo all’Italia l’88% dell’energia che produciamo, ma non per questo ci comportiamo da leghisti, anzi contribuiamo alla bolletta energetica nazionale e abbiamo chiesto a Governo e Enel di ridurre le emissioni prodotte dalle centrali a carbone che producono un’esposizione a patologie mortali tra le più significative nel mondo". Infine Vendola, parlando dei cambiamenti climatici e della riduzione della disponibilità d’acqua, ha sottolineato che queste condizioni sono un’ipoteca sulla desertificazione di tutto il bacino del Mediterraneo. "Noi – ha concluso – non vogliamo essere vittime di un modello di sviluppo antieconomico, antiecologico, antiumano".