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“Il Parco chiede solo il rispetto della legge il comune fa sapere invece di voler sbattere la porta”

Il presidente del Parco Nazionale del Gargano, Giandiego Gatta risponde al sindaco di Peschici.

 

“Siamo ancora in attesa dell’autorevole risposta dell’Avvocatura Distrettuale di Bari, alla quale ci siamo rivolti, per avere un parere circa il nostro atto di diniego per la costruzione dell’edificio scolastico in quella zona e il Comune di Peschici minaccia già che senza scuola chiederà di uscire dal Parco. Sono basìto, il Parco chiede solo il rispetto della legge e per tutta risposta il comune fa sapere invece di voler sbattere la porta. Temo che qualcuno, per altri motivi, voglia strumentalizzare la vicenda soffiando sul fuoco”. Il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Giandiego Gatta non ci sta e passa al contrattacco dopo le accuse del Consiglio Comunale sulla questione del nuovo edificio scolastico che dovrà ospitare gli alunni dell’Istituto Polivalente “Fazzini” e che dovrebbe sorgere in una zona tipizzata “a pineta” dal Piano Regolatore Generale del Comune peschiciano. Non solo. Dal Parco per meglio far comprendere le motivazioni che hanno causato il divieto apposto alla richiesta rendono noto tutta la trafila del progetto. Precisano che si è oggi ancora in una fase iniziale: il Comune con una nota dello scorso 4 agosto ha chiesto all’Ente Parco di “esprimere un parere preliminare in merito alla idoneità di un sito su cui è prevista la costruzione di una scuola”. I tecnici dell’Ente Parco nei giorni successivi si sono portati sul suolo indicato, riscontrando purtroppo un dato discriminante per il Comune, e cioè che il sito in quanto attraversato dal fuoco nel corso dell’incendio del 24 luglio 2007, è vincolato, in base alla legge 353/00, per almeno 15 anni alla stessa tipizzazione antecedente alla data dell’incendio ovvero ad area pinetata. Ragion per cui, e l’Ente Parco lo ha fatto presente al Comune, occorrerebbe effettuare una variante urbanistica per passare da “area a pineta” ad area “a servizi”. “Ma questo, si badi bene, si potrebbe fare trascorsi però 15 anni, e comunque i divieti imposti dall’articolo 10 della legge 353 riguardano tutte le aree, non solo quelle all’interno dell’area protetta” precisano ancora dal Parco. L’Ente per meglio tutelare la propria decisione e sgomberare il campo da ogni sorta di equivoco, ha nei giorni scorsi sottoposto la questione all’Avvocatura Distrettuale di Bari di via Melo civico 97. Si è in attesa del responso dal capoluogo regionale. “Ecco perché giudico irresponsabili le minacce del Comune di Peschici tendenti a screditare il Parco Nazionale del Gargano, che va ricordato, tanto ha fatto per questo paese”, è la chiosa finale del presidente Gatta.