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La crisi senza fine dell’extravergine di oliva

Nello Biscotti invita tutti a fare guerra sfrenata all’olio di semi.

 

Una crisi senza fine, dalle origini lontane. L’olio di oliva di Capitanata è in difficoltà evidenti. “Ci portiamo dietro un retaggio degli anni ‘60, quando i medici dicevano che l’olio faceva male”. Questa è solo una delle motivazioni della crisi evidenziate da Nello Biscotti, docente, botanico che opera nel Gargano. “E’ una crisi atavica. Già a fine ‘800 se ne parlava in una relazione
di Raffaele Cassitto (giurista, geologo e patriota nato a Lucera), che sottolineava il problema tutto del sud, e della nostra zona in particolare, di non riuscire a confezionare l’olio svendendolo al nord, in particolare a Vieste”. Oggi, come sottolineato da Biscotti, “divertirsi” sono i “frantoiani” e gli incettatori, cioè i grossisti. “Non sappiamo investire. Dovremmo cominciare a dare
un’identità precisa ai nostri oli. C’è scarsa cultura al gusto dell’olio e gli intenditori non ci sono, o almeno, c’è appena un 2,3% di gente che ne capisce”. Se una risorsa preziosa come l’olio non è del tutto persa, è solo per merito degli americani, “sono loro – spiega il botanico – che hanno fatto capire a tutti noi il valore e la bontà della dieta mediterranea. Insomma, sono gli altri che sono stati bravi a valorizzarlo”. Tipicità incredibile,valore inestimabile e tanto torpore tutto intorno. Per l’olio si è sempre fatto troppo poco e ogni anno forse molti nemmeno lo sanno, centinaia di autocisterne cariche se ne vanno in direzione nord a prezzi scandalosi. “Assurdo pensare che un litro d’olio costi appena 2,50 euro ma è la dura realtà”, commenta Biscotti. Nonostante tutto questo l’Università svolge attività di ricerca e lavora per superare la crisi ma non basta: “Se non si crea una sinergia tra la Facoltà, le imprese, la politica e gli stessi contadini, non si va da nessuna parte. Serve di più”. Per di più il botanico intende una “campagna pubblicitaria molto forte affinché venga sottolineata la differenza tra le varie specie di oli e la loro bontà. Inoltre – aggiunge — bisogna effettuare una mappatura . Per Biscotti è necessario se non vitale, arrivare ad una consapevolezza di cosa produciamo, poi, bisognerà cominciare a saper vendere. “E’ impossibile che i grossisti decidano di vendere l’olio a prezzi così bassi”. Fortunatamente, nell’appiattimento generale che sta ammazzando
una delle più grandi risorse del territorio, c’è chi non ci sta, e lancia alcune iniziative interessanti per il rilancio dell’olio d’oliva. “E’ una bella idea quella di aprire i frantoi, alcune aziende in questi ultimi tempi lo stanno facendo grazie a interventi mirati volti ad avvicinare il pubblico. Tentativi senza dubbio lodevoli. Altre aziende ad esempio stanno cominciando a capire l’importanza della bottiglia e dell’etichetta per rendere il prodotto esteticamente presentabile.
Alcune cooperative di Carpino, aziende di Vico del Gargano e altre realtà del Subappennino Dauno si stanno muovendo in quest’ottica. Adesso conta che la nostra Provincia si apra. Sembra proprio che sia una Provincia “spopolata” o concentrata tutta sulla pianura. In Capitanata nei weekend ci si sposta poco e il Gargano viene visto troppo lontano. E’ davvero un peccato perché basterebbe niente per incentivare i ristoratori locali. Non possiamo certo pensare che vengano sempre i turisti”. Una delle idee è anche quella di creare indotti autoctoni! “Solo grazie a dinamiche autoctone possiamo motivare i contadini – ma deve crescere in tutti noi la consapevolezza di ciò che abbiamo e vendiamo. Gli addetti ai lavori potrebbero cominciare a caratterizzare il proprio – olio dandogli un’identità. E’ la diversità la nostra vera ricchezza”. Il botanico Biscotti lancia un appello accorato: “Dobbiamo fare la guerra sfrenata all’olio di semi. E’ un prodotto che non ci appartiene, che è proprio del nord e che soprattutto, richiede trattamenti chimici. Come si fa a preferirlo? Non capisco. La nostra certezza è l’olio d’oliva, l’unico ad essere genuino e soprattutto con una storia millenaria”.
Francesco Pesante