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Catasto aree incendiate nel Gargano: il bilancio di Italia nostra, Legambiente, Lipu e WWF

Dicembre tempo di bilanci: Italia Nostra Gargano, Legambiente, LIPU e WWF Foggia, riunite nel Comitato del Gargano contro gli incendi boschivi coordinato dall’avvocato Donatella Frisullo, illustrano  i risultati complessivi della richiesta d’informazione ambientale rivolta alla Prefettura di Foggia ed ai Comuni del Parco Gargano sulla realizzazione del catasto aree incendiate e dei piani comunali per emergenza incendi. La Prefettura di Foggia ha risposto, nei tempi previsti dalla legge (30 giorni dal ricevimento), dichiarando che il catasto è stato realizzato o aggiornato in tutti i Comuni del Parco del Gargano. L’Ufficio del Prefetto, inoltre, si è definito "Soggetto attuatore del catasto aree incendiate, ai sensi dell’Ord.za Pres. Cons. Min. n. 3606/2007", il che significa che non tutti i Comuni hanno spontaneamente ottemperato a tale obbligo. Nessuna risposta, invece, relativamente ai piani comunali emergenza incendi (di protezione civile), benché la normativa prevedesse che, in caso d’inerzia dei Comuni entro 45 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 03.09.2007), anche in questo caso la Prefettura dovesse sostituirsi a loro.
Anche alcuni Comuni del Parco del Gargano hanno risposto alla richiesta d’informazione ambientale di Italia Nostra, Legambiente, LIPU e WWF.
I Comuni di Apricena, Mattinata e Vieste hanno dichiarato, fornendo gli estremi delle delibere, di aver provveduto sia alla formazione del catasto aree incendiate sia a quella del piano comunale emergenza incendi, nonché di stare allestendo la pubblicazione del catasto su internet.
Anche Rignano Garganico e S. Marco in Lamis hanno dichiarato, fornendo gli estremi delle delibere, di aver provveduto sia alla formazione del catasto aree incendiate sia a quella del piano comunale emergenza incendi, ma non hanno neppure accennato alla pubblicazione del catasto su internet. Riguardo a S. Marco, evidenziano le Associazioni ambientaliste,  non si comprende perchè ha comunicato il catasto aree incendiate solo per gli incendi dal 2003 in poi.
Sannicandro Garganico ha dichiarato, fornendo gli estremi della delibera, di aver provveduto alla formazione del catasto aree incendiate, ma non ha risposto né sul piano comunale emergenza incendi né sull’obbligo di pubblicazione del catasto su internet.
Italia Nostra, Legambiente, LIPU e WWF evidenziano che per adottare il catasto aree incendiate bastava davvero pochissimo tempo per una delibera formale, considerato che sul piano tecnico esso era già perfettamente formato dal Corpo forestale dello Stato tramite i rilievi delle aree incendiate già effettuati con GPS collegato al satellite, successivamente scaricati in computer e sovrapposti alle mappe catastali. In definitiva, in considerazione della presenza della Carta catastale aree bruciate sul sito informatico del Corpo Forestale dello Stato (che per di più ha inviato annualmente i relativi CD agli Uffici tecnici dei Comuni), perchè non fare questa delibera tempestivamente e consentire invece con tale ritardo opere ed attività illecite in zona? A questo proposito, evidenziano le Associazioni ambientaliste, risale già al 2000 la legge che prevede l’obbligo per i Comuni di adottare il catasto aree incendiate.
Anche la Prefettura, rilevano le Associazioni, ha ritardato, considerato che i poteri in materia le sono stati conferiti col D. P. C. M. n. 3606 del 28.08.2007 e, siccome i termini erano scaduti senza che provvedesse, è stato necessario rinnovarli col successivo D. P. C. M. del 01.04.2008. Inoltre, nella sua risposta, pur tempestiva, alla richiesta d’informazione ambientale delle Associazioni, non ha affatto accennato ad una sua sostituzione ai Comuni per i piani comunali di protezione civile emergenza incendi.
In conclusione, osserva l’Avv. Donatella Frisullo coordinatrice del Comitato del Gargano contro gli incendi boschivi, l’occhio dell’opinione pubblica e delle Procure presso i Tribunali sull’operato dei responsabili di Pubbliche Amministrazioni in materia ambientale deve essere molto vigile e l’eventuale reato per omissione d’atti d’ufficio deve essere perseguito, nell’interesse della collettività. Tutelare l’ambiente secondo le previsioni di legge deve essere considerato dalle Pubbliche Amministrazioni correttamente e cioè un loro obbligo e non una facoltà opzionale.
Italia Nostra, Legambiente, LIPU e WWF verificheranno l’aggiornamento annuale e la pubblicazione del catasto aree incendiate sul sito internet dei Comuni (come previsto dall’art. 8 comma 1, D.LGS. 195 del 2005) da parte dei responsabili dell’Ufficio tecnico: per trasparenza, in modo che sia conosciuto da tutti e che tutti possano rilevare eventuali opere ed attività illecite.  Le Associazioni, inoltre, evidenziano che eventuali edificazioni sui suoli incendiati non potranno comunque considerarsi legittime, anche in caso di inadempienze da parte delle istituzioni (ritardi, omissioni o errate realizzazioni del catasto aree incendiate).