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Vico/ don Luigi Merla monito ai parroci: “Combattete la violenza”

Sferzate di quelle che scuotono le coscienze e mettono davanti agli occhi tutte le contraddizioni di una società che continua a fingere che tutto vada per il meglio. Lo “scudiscio” di don Luigi Merola, prete anticamorra, che gira l’Italia sotto scorta essendo nel mirino della camorra, organizzazione criminale sempre più agguerrita e che trova terreno fertile in un tessuto sociale dove forti sono emarginazione e miseria morale e materiale.
Don Luigi, prete scomodo anche per una certa gerarchia ecclesiastica che, in più occasioni, non ha mancato di invitarlo a tenere un “profilo basso” quando, invece, era indispensabile che dal pulpito partissero richiami e denunce “forti”. Don Luigi non ha ascoltato le “sirene” della curia napoletana, men che mai s’è smentito intervenendo alla conferenza organizzata da Marialucia Lambresa sul tema “Il disagio giovanile in ambito scolastico e socio-familiare con droghe e alcol dietro l’angolo”, tenutasi nell’auditorium comunale di Vico del Gargano.
Don Luigi ha puntato l’indice contro una società sempre più distratta, che ha smarrito la strada della solidarietà.
Non ha salvato proprio nessuno: dalla scuola alla politica e famiglia, alla Chiesa, che non apre più le porte a ragazzi e giovani avendo sbarrato le parrocchie, una volta luogo di formazione e amicizia. Preti “don Abbondio” che si nascondono quando, invece, ci sarebbero da denunciare malessere e sopraffazioni. Alla scuola, che deve essere più attenta ai bisogni dei ragazzi, trasformando le aule in luoghi dove i giovani, insieme all’insegnamento possano sperimentare percorsi di vita.
Invece, come denunciato da una ragazza, “Nei corridoi della scuola si fumalo spinello tra l’indifferenza dei docenti”. La famiglia, sotto accusa più di altre agenzie formative, perchè l’incontro tra genitori e figli si traduce in sequenze rituali, senza “anima”.
Ricette non ne sono state date, e non poteva essere diversamente. Troppo delicati i campi interessati per poter pensare che si possa intervenire con superficialità, sarebbe un errore imperdonabile che determinerebbe un percorso senza ritorno per tantissimi giovani.
Don Luigi non è stato, però, neppure tenero nei confronti dei ragazzi i quali – ha spiegato – devono trovare in se stessi le ragioni della loro vita, non lasciandosi attrarre dall’effimero.
Alla conferenza hanno partecipato Giovanni Villani, criminologo, direttore della sezione dipartimentale dipendenze patologiche area del Gargano, Antonio Basile, assessore Pubblica istruzione e volontariato Vico del Gargano, Antonio Calderisi, dirigente psicologo coordinatore attività di prevenzione – sezione area del Gargano, Carmela D’Addante, dirigente scolastico Direzione didattica statale “Filippo Fiorentino” Vico del Gargano, Francesco Delli Muti, comandante polizia municipale Vico del Gargano, Lucia De Majo, Servitrice del C.A.T.” I Briganti”, Raffaele Lanzetta, avvocato, componente del direttivo della Camera penale di Lucera, Carmine Panella, gastroenterologia Università degli Studi di Foggia, direttore gastroenterologia OO.RR.di Foggia, ten. Angelo Maria Pisciotta, comandante compagnia carabinieri di Vico del Gargano.