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Incendio Peschici: cadono le accuse

Il gup del Tribunale di Lucera Carlo Chiriaco ha accolto integralmente questa mattina la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura in merito all’incendio di Peschici che vedeva imputate 6 persone (il proprietario dell’uliveto, da dove ebbe inizio il rogo, un dipendente dell’Anas, tre turisti e un imprenditore peschiciano), tutte accusate a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, lesione colpose e incendio boschivo colposo. Un’archiviazione accettata, così come si legge nelle motivazioni, per mancanza di prove che accertino la responsabilità colposa dei 6 indagati e il dolo dell’incendio. Un’ archiviazione richiesta dalla Procura lucerina a febbraio 2008 e ribadita lo scorso 26 novembre durante l’udienza camerale per ‘insussistenza di elementi sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio’, così come sosteneva il Pm inquirente Claudio Rastrelli. Il 24 luglio del 2007, lo ricordiamo, quel terribile incendio che mandò in cenere migliaia di ettari di macchia mediterranea e che costò la vita a tre persone i fratelli Carmela e Romano Fasanella avvolti dalle fiamme mentre erano a bordo della loro autovettura e Domenico De Nittis, un venditore ambulante gravemente ustionato mentre cercava di salvare la sua bancarella, deceduto qualche giorno più tardi a Genova. "Siamo molto soddisfatti per l’esito della sentenza – ha detto questa mattina l’avvocato Michele Sodrio, legale del dipendente dell’Anas Donato Totaro" ma preannunciamo azioni legali nei confronti dei tre turisti veronesi che calunniarono, il mio assistito accusandolo, all’epoca dei fatti, di non essersi attivato in tempo per i soccorsi".