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Acqua per ora stop agli aumenti se ne parlerà tra 10 giorni

Per il momento la tariffa dell’acqua resta ferma a 1,31 euro al metro cubo. Ieri sera il Comitato esecutivo dell’Ato (l’assemblea dei sindaci) ha infatti revocato
«in autotutela) la delibera con cui era stato deciso l’aumento retroattivo a 1,36 euro/mc a partire da marzo 2008. Il nuovo aumento – informa una nota dell’Ato – potrebbe arrivare <<entro 10 giorni>>, sottoforma di adeguamento all’inflazione (2006-2008) dell’attuale tariffa: si arriverebbe allo stesso risultato, 8 euro in più l’anno per ciascuna famiglia pugliese ma senza retroattività. Lo stop dell’organismo presieduto dal sindaco di Andria, Vincenzo Zaccaro, ieri sera ha messo in allarme l’Acquedotto: quei 9 milioni di euro in più sono indispensabili a mantenere in equilibrio la gestione e – dice una fonte dell’azienda – se verranno meno «bloccheranno l’attuazione degli investimenti». Un tasto dolente, tanto da costringere l’assessore Onofrio Introna a intervenire: «Prendiamo atto della revoca in autotutela della delibera – dice il titolare dei Lavori pubblici -. Auspichiamo che l’Ato voglia subito adottare una tariffa sostitutiva, adeguandola all’inflazione ai sensi di legge, così da evitare che Acquedotto si determini il blocco degli investimenti. Confermiamo la disponibilità a collaborare per accelerare l’approvazione del Piano d’ambito». La delibera è stata ritirata a seguito dei rilievi del Coviri (il Comitato di vigilanza sulle risorse idriche) per una questione procedurale che riguarda il divieto di aumenti retroattivi ma (anche) la mancata approvazione del Piano d’ambito. Ma d’altra parte, lunedì Aqp e Ato – con la mediazione della Regione – avevano concordato sulla necessità di approvare subito il Piano d’ambito.