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Mattinata/ Omicidio Quitadamo: spunta la pista della droga

Si apre un nuovo scenario nell’ambito dell’omicidio di Gianluigi Quitadamo, il macellaio ucciso la sera del sei gennaio scorso nelle campagne tra Mattinata e Manfredonia. Gli inquirenti da sabato stanno seguendo anche la pista della droga, pista che potrebbe celare il movente del primo omicidio dell’anno in Capitanata, primo anche nell’intera regione Puglia. Scelta investigativa frutto dell’ingente ritrovamento di hashish, oltre 5 chili e 100 grammi proprio nel fondo agricolo di proprietà del macellaio. I carabinieri del nucleo operativo di Foggia, unitamente al genio guastatori del Capoluogo, muniti di metaldetector e unità cinofile, hanno setacciato, ogni angolo dell’uliveto dello stesso Quitadamo. Negli incavi naturali dei fusti degli alberi i militari, hanno recuperato 24 panetti di hashish dal peso variabile tra i 50 ai 250 grammi. Oltre alla droga ritrovata anche una scatola, interrata, contenete munizionamento da guerra: nello specifico 60 cartucce calibro 9 corto. Nell’immediatezza dell’agguato mortale gli investigatori avevano seguito la pista dei furti nei cantieri verificatisi a Mattinata nel settembre dello scorso anno. Al vaglio degli inquirenti il ruolo della vittima in questi episodi. Durante l’operazione era presente anche il fratello del macellaio, incredulo per il ritrovamento della droga. Al momento l’amico di Quitadamo, testimone del fatto di sangue, non è stato indagato per concorso in spaccio. Il macellaio, lo ricordiamo, il 6 gennaio scorso, era appena uscito dalla sua masseria, stava per chiudere il cancello principale quando un uomo lo ha raggiunto alle sue spalle ed ha esploso alcuni colpi di fucile colpendolo alla gola e al bacino. Con lui un suo amico, che accortosi di quanto stava accadendo, è fuggito nascondendosi dietro alcuni cespugli.